A distanza di circa tre anni dall’ultimo album (nel 2012 è stato ripubblicato Evoluzione della specie), Dolcenera irrompe nuovamente nel mercato discografico con Le stelle non tremano, l’ultima fatica della cantautrice, che si concede – con 11 brani – un po’ di sospiro e di rassicurazione, distaccandosi dalla rabbia di singoli come Ci vediamo a casa e avvicinandosi alla sensazione di ridimensionare la paura del futuro.
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Un compito arduo, soprattutto per lei che si definisce “ansiosa”, ma portato a compimento grazie soprattutto ad un innato istinto di sopravvivenza: “È cambiato il momento. – confessa ai nostri microfoni – Abbiamo avuto, o meglio io ho avuto, il momento della rabbia, abbiamo avuto tempo per piangere, abbiamo vinto e abbiamo perso come popolo, e adesso è il momento di rimboccarsi le maniche e fare qualcosa. Sembro una persona tosta, ma alla fine sono una che soffre quando pensa a un evento incerto, il futuro mi dà incertezza. L’unico modo che ho trovato per combattere questa paura del futuro è stato fare qualcosa, credere in un progetto e valorizzare il sogno al posto della speranza”.
Dolcenera: Le stelle non tremano, il synth e i reality
Non è un caso che l’album si intitoli Le stelle non tremano, frase contenuta all’interno del brano Fantastica: “È una canzone dedicata a ciò che mi ha insegnato un mio amico, cioè la capacità di prendere la vita con un sorriso, di usare l’ironia e di non avere paura”. Insomma, la ‘scintillazione delle stelle’ – ci spiega ancora Dolcenera – è alla fine una visione apparente, creata dall’atmosfera: “Questo mio amico, che non c’è più, studiava ingegneria aerospaziale. – ha precisato la cantautrice in un incontro introduttivo – Quand’è che provi ad arginare la paura? Quando vedi le cose da un altro punto di vista. A noi sembra che le stelle tremino, ma in realtà non è così”.
Un concetto rassicurante, più complicato da spiegare a parole che da mettere in pratica, anche se Dolcenera sembra aver raggiunto l’obiettivo: “Procedo passo dopo passo ogni giorno. – ci risponde la cantautrice sorridendo – Quando ascolto questo album devo dire che mi dà una bella botta! È strano, perché l’ho scritto io e non dovrebbe darmi questa sensazione, ma rispetto agli altri miei album mi fa quest’effetto”.
Sarà merito anche delle sonorità synth di questo disco, che Dolcenera ha scritto, arrangiato e prodotto (quando le chiediamo come mai si sia addossata tutto il lavoro, ci confessa di essere una “perfezionista”): è un album uptempo, che subisce molto anche le influenze orientali che la cantante ha respirato durante un tour in Cina: “Viviamo in un mondo globalizzato. – precisa Dolcenera – Io ho fatto una tournée in Cina, toccando Hong Kong, Shanghai, Macao… Quel tipo di umanità, che mescolava la modernità alla tradizione anche musicale, mi ha fatto capire che potevo attingere da tutta la musica che mi piace. Perché non ho un gusto musicale preciso, a me piace tutto e cerco di prendere il meglio di ogni genere. Non voglio essere dispersiva, ma come fa a non piacerti parte della musica classica, l’heavy metal, il grunge? Se la canzone ha un testo che ti permette di usare determinati strumenti, puoi contaminare il tuo mondo musicale”.
Inevitabile una domanda sul mondo televisivo, considerando la partecipazione di Dolcenera al primo vero talent musicale ormai 10 anni or sono: parliamo ovviamente di Music Farm, una parentesi che la cantante non sembra ricordare propriamente con soddisfazione, nonostante la vittoria (tanto che confessa di non vedere assolutamente nessun reality). “Sono stata la madrina di questo disastro (ride, ndr). Era uno strano reality musicale, con i cantanti in gara, io avevo vinto da poco Sanremo, ma gli altri avevano anni di carriera alle spalle. Fu una rivelazione il fatto che per ben due edizioni vinse ‘il giovane’ del gruppo. Il mio disco fu subito primo in classifica, però devo dire che io sono sempre cresciuta dopo rispetto ai miei coetanei e, quando ho fatto quel reality, non avevo la consapevolezza dell’età che avevo, ero più chiusa. Figuratevi com’ero quando sono entrata in un posto in cui si doveva comunicare. Per me è stato difficilissimo, la figata di quell’esperienza è stato scoprirmi arrangiatrice”.
Anche oggi c’è da dire che Dolcenera va controcorrente, considerando che si è presa tempo e spazio per scrivere l’album (circa due anni), in un periodo discografico in cui i talent trainano il mercato tenendo ritmi serratissimi: “Non è la discografia, sono gli artisti. – ci risponde Dolcenera quando le chiediamo un parere al riguardo – È un mondo in cui devi essere sempre presente, sempre in tv. Quando ci sono certe regole o decidi di essere drastico o di non esserlo. Ma alla fine i cantautori sono pochi, le donne sono in via di estinzione. A me dovete proteggermi! (ride, ndr)”.
Dolcenera, parte l'instore
Il tour negli store di Dolcenera parte da Milano l'11 settembre e prosegue il 12 a Vittuone (MI), presso il Destriero Shopping Center. alle ore 17.30. Ecco le altre date:
13 settembre – 17:30 – MESTRE (VE) – CC AUCHAN PORTE DI MESTRE
14 settembre – 15:00 – BRESCIA – MONDADORI CC Frecciarossa
14 settembre – 18:30 – VERONA – FELTRINELLI Stazione PN
15 settembre – 18:30 – PADOVA – MONDADORI Piazza Insurrezione 3
16 settembre – 17:30 – VILLESSE – MEDIA WORLD – TIARE SHOPPING CENTER
17 settembre – 17:30 – MODENA – MEDIA WORLD – CC GRANDEMILIA
18 settembre – 15:00 – VARESE – CASA DEL DISCO
18 settembre – 18:30 – TORINO – FELTRINELLI Stazione PN
21 settembre – 18:30 – BOLOGNA – MONDADORI Via M. D’Azeglio 34
22 settembre – 17:30 – ROMA – DISCOTECA LAZIALE
23 settembre – 15:00 – NAPOLI – FELTRINELLI Stazione PN
23 settembre – 18:30 – MONDADORI – Marcianise
24 setembre – 18:00 – BARI – FELTRINELLI
25 settembre – 18:00 – LECCE – FELTRINELLI
28 settembre – 18:30 – PALERMO – MONDADORI Via Ruggiero Settimo 16
30 settembre – 17:30 – GENOVA – FELTRINELLI
1 ottobre – 18:00 – FIRENZE – GALLERIA DEL DISCO