Marina Ripa di Meana ha rinunciato al suicidio assistito in Svizzera per la sedazione profonda. Ecco il motivo della decisione presa e in cosa consiste la sedazione profonda

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Marina Ripa di Meana sedazione profonda cos’è

Marina Ripa di Meana è scomparsa lo scorso 5 gennaio in seguito ad una lunga lotta contro un tumore. Come lei stessa ha fatto sapere in un messaggio video, registrato qualche tempo prima di morire, ha scelto la sedazione profonda. Ma cos’è questa alternativa al suicidio assistito possibile anche in Italia?

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A pochi giorni di distanza dalla sua morte, il dibattito si è acceso. In molti hanno chiesto spiegazioni sulla vicenda di Marina Ripa di Meana e la sedazione profonda. E, soprattutto, in molti si sono chiesti come mai la scrittrice e stilista italiana abbia scelto questa strada.

Ora a parlare sono alcuni medici e la cara amica di Marina Ripa di Meana, Maria Antonietta Farina Coscioni.

Marina Ripa di Meana sedazione profonda di cosa si tratta

Come la stessa Marina Elide Puntutieri (questo il suo nome da nubile) ha svelato nel video messaggio lasciato, neanche lei sapeva dell’esistenza della sedazione profonda. Si tratta di un atto terapeutico facente parte delle cure palliative e previsto dalla legge 38 del 2010, votata all’unanimità in Parlamento. Ma qual è la differenza con l’eutanasia? La distinzione fondamentale tra eutanasia e sedazione profonda, sta nel fatto che la prima interrompe volontariamente e con dei tempi ben precidi la vita; la seconda, invece, prevede la somministrazione di farmaci sedativi (non si tratta di morfina) che levano il dolore, la sofferenza, la fatica fino a rendere il paziente incosciente. Non sono medicinali che accorciano la vita, ma, anzi, a volte, l’allungano anche un po’.

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Marina Ripa di Meana: perché ha scelto la sedazione profonda?

Nel caso specifico di Marina Ripa di Meana, la sedazione profonda è stata scelta proprio con questo intento: eliminare la sofferenza fino al momento della morte.

“Mi ha chiamata quando ha cominciato a sentire l’angoscia del momento della fine – ha raccontato Maria Antonietta Farina Coscioni a Repubblica – Mi ha chiamata il 27 dicembre, mi ha detto: ‘È arrivato il momento, vieni subito, fai in fretta, ho bisogno di parlarti’. L’ho trovata molto sofferente, mi ha manifestato l’idea di andare in Svizzera per il suicidio assistito”.

“Come spiega lei stessa nel suo videomessaggio, come molti altri in Italia non sapeva della possibilità della sedazione palliativa profonda. Quando le ho spiegato che cosa era e che avrebbe potuto farla a casa le si sono illuminati gli occhi, si è sentita sollevata, ha sentito di avere davvero libertà di scelta”.

Marina Ripa di Meana scoperta la sedazione profonda non ha avuto dubbi sulla sua scelta e anche per questo lo ha voluto rendere noto a tutti. Perché altri, come lei, possano conoscere questa alternativa al suicidio assistito.