Le teste Moai hanno un corpo sotterrato
Che l’Isola di Pasqua sia affascinante di per sé è cosa nota: le centinaia di monoliti che si ergono dalla terra hanno da sempre attirato migliaia di curiosi e studiosi che ancora cercano di capire come erano fatte le teste Moai, quale fosse il loro reale valore o come avesse fatto il popolo Rapa Nui a trasportarle senza avere a disposizione grandi mezzi.
Tutte domande che ancora restano senza una risposta, ma che aumentano la magia dell’isola della Polinesia agli occhi dei profani.
Probabilmente le statue non avevano valenza religiosa, ma avevano la funzione benaugurante nei confronti dei pescatori – visto che sono rivolte verso il mare – anche se alcuni sostengono che le teste Moai permettevano di mettere in contatto i vivi con il mondo dei morti.
Una scoperta eccezionale è stata fatta dal team di scienziati coordinati dall’archeologa Jo Anne Van Tilburg che hanno portato alla luce i corpi delle teste Moai, rimasti sotto terra per svariati secoli.
I giganteschi blocchi in pietra sono stati realizzati tra il 1250 e il 1500, alcuni pesano oltre 75 tonnellate e sono alti anche 10 metri: i corpi delle teste Moai riportano delle incisioni sul dorso, probabilmente si riconosce una canoa – il mezzo di trasporto del popolo – e si pensa ci possa essere un legame tra questi graffiti e l’identità dell’artista (o del gruppo di artisti) che ha realizzato questi incredibili giganti.