Due grandi serate di musica progressive al Planet Live nei prossimi giorni.

Il primo appuntamento è il 15 febbraio con gli Icefish, nuovo supegruppo progressive-hard & heavy del leggendario batterista australiano Virgil Donati, di chiare origini italiane.

Human Hardware” (ottobre 2017) è l’album di debutto nel quale il musicista è presente come elemento progettuale e non solo come session man. Conosciuto soprattutto per le numerose collaborazioni di rilievo – tra gli altri, ha prestato le sue bacchette a Planet X, Devil’s Slingshot con Tony MacAlpine e Billy Sheehan, Allan Holdsworth, Steve Vai, Scott Henderson, Steve Walsh, Tribal Tech, Frank Gambale, Derek Sherinian, Ring of Fire, CAB, Mick Jagger, Kazumi Watanabe – Donati è molto apprezzato anche per la sua tecnica e la sua continua ricerca sullo strumento, in particolare per quanto riguarda l’utilizzo del doppio pedale. Non a caso nel 2004 si è guadagnato il titolo di best clinician da parte dei lettori della rivista «Modern Drummer».

Il suo primo album solista,”Stretch”, è del 1995, seguito da “Just Add Water” nel 1997. Con “In This Life” (2013) si afferma definitivamente, anche come compositore. Con Icefish, per ora Italia e India, a presentare dal vivo il materiale del debutto. Virgil Donati: batteria, Marco Sfogli: chitarra, Alex Argento: tastiere, Andrea Casali: basso & voce.

Il secondo evento vede protagonisti gli O.A.K. di Jerry Cutillo il 18 febbraio, con ingresso libero e la partecipazione straordinaria di Jenny Sorrenti e David Jackson. II loro ultimo album è dedicato a Filippo Bruno (conosciuto come Giordano, Nola 1548 – Roma 17 febbraio 1600), filosofo dell’ordine dei Domenicani, bruciato sul rogo come eretico.

Giordano Bruno” è quindi il titolo del nuovo lavoro degli O.A.K., che vede anche la partecipazione di Richard Sinclair (Caravan/Hatfield and the North), Sonja Kristina (Curved Air), David Jackson (VdGG) e Jenny Sorrenti (Saint Just) e Maartin Allcock (Jethro Tull). Jerry Cutillo (cantante, polistrumentista, compositore) in 25 anni è stato in equilibrio tra soluzioni sonore moderne e risonanze vintage, ha dato vita ad un nucleo creativo attorno al quale hanno orbitato numerosi musicisti della scena internazionale.

Negli anni 70 esordisce con l’Albergo Intergalattico Spaziale di Mino De Martino (Giganti), poi negli 80 entra nelle classifiche europee con il brano We Just… Our Revolution. Nella decade successiva realizza una lunga serie di tributi live dedicati ai Jethro Tull, sua band di riferimento. Ed è insieme a Glenn Cornick, Dave Pegg, Gerry Conway, Barriemore Barlow, Clive Bunker, Jonathan Noyce, Maartin Allcock che ne ripropone la storia.

Il canto armonico e i suoni della lontana Siberia lo portano a partecipare ad alcune rassegne internazionali (tra cui il Wood and Wire festival di Shangai) insieme alle regine del throat singing tuvano: Sainkho Namtchylak e Choduraa Tumat. Infine il cerchio si chiude e Jerry Cutillo ritorna alle proprie radici.

Con l’aiuto del pianista Francesco De Renzi, del produttore Marco Viale e numerosi ospiti realizza due album di chiara matrice prog: “Shaman Feet” (2011) e “Viandanze” (2015). L’ultimo album “Giordano Bruno” è appena uscito in doppio vinile + cd per Immaginifica/Aereostella.

Tonino Merolli