Li usiamo quotidianamente in cucina per pulire, tagliere e asciugare ma in pochi sanno che contengono più batteri di un wc e solo le feci li battono in termini di sporco. Ecco l’inquietante scoperta in cucina
Ci sono cose che non ci sogneremmo mai di toccare per la loro scarsa igiene, e cose che invece utilizziamo regolarmente, inconsapevoli della sporcizia di cui sono intrise. A renderlo noto è l’Università dell’Arizona, che in un suo recente studio fa presente come su certi oggetti d’uso quotidiano siano presenti migliaia di germi e di batteri fecali.
Quali saranno gli oggetti incriminati? E come possiamo difenderci dalla loro sporcizia?
Sembra strano ma gran parte delle cose “più sporche della tavoletta del wc” si trovano in cucina. Il luogo destinato all’alimentazione diventa così una culla per germi pericolosi. I tre oggetti peggiori in assoluto vi stupiranno: taglieri, strofinacci da cucina e soprattutto le spugne. Strumenti d’uso comune che però prolificano di sporcizia e batteri.
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La soluzione è rivedere le regole d’uso delle nostre cucine, dato che le spugne possono contenere anche agenti patogeni “parenti” di batteri che causano malattie come polmonite e meningite. Secondo alcuni ricercatori della Hochschule Furtwangen University, non servirebbe a nulla igienizzarle in acqua bollente o nel microonde: tali trattamenti rendono solo l’oggetto vulnerabile a nuovi attacchi. Se infatti cerchiamo di ripulire le nostre spugne, facciamo il grave errore di rendere i batteri più resistenti, permettendo loro di rioccupare le aree abbandonate, come succede nell'intestino dopo un trattamento antibiotico.
L’espediente, dunque, è semplicissimo: per eliminare completamente i rischi, basterebbe cambiare spugna una volta alla settimana. Una soluzione tanto semplice quanto impegnativa, ma che in certi casi potrebbe anche salvarci la vita.