Ieri è stata una giornata particolarmente intensa per Gianni Morandi, che – come ha mostrato sul suo attivissimo profilo Facebook – è dovuto andare a Cosenza. Il cantante è stato infatti chiamato dalla Procura in qualità di teste in un processo per truffa in merito a fatti che risalgono al 2011.
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Il caso riguarda Leonardo Vitola, un uomo accusato di aver intascato 60 mila euro da una ragazza promettendole che avrebbe cantato sul palco dell’Ariston insieme a Katia Ricciarelli: l’edizione incriminata del Festival di Sanremo è proprio quella condotta da Gianni Morandi al quale sono stati chiesti ragguagli sulla vicenda.
La giovane cantante, sborsati i soldi, non ha realizzato il suo sogno e ha quindi denunciato Vitola che ha chiamato in causa Morandi dicendo di aver scritto al cantante allora direttore artistico del Festival di organizzare l’esibizione con la Ricciarelli.
In Corte d'Assise davanti al giudice monocratico Francesca De Vuono, con cui non sono mancate strette di mano e complimenti, Morandi ha risposto che sì conosceva Vitola, ma che non ricordava alcun scambio di mail né tantomeno aveva mai contattato Katia affinché presenziasse a Sanremo.
La deposizione è durata solo qualche minuto, al termine della quale Gianni ha chiesto e ottenuto il risarcimento per il viaggio fino a Cosenza; una volta fuori dal Tribunale, si è scatenato il delirio tra le fan del cantante: Morandi, come sempre disponibilissimo, non ha lesinato selfie, autografi e sorrisi prima di far ritorno in Emilia.