Evanescence, il nuovo tour
“E’ uno show completamente diverso da ciò che abbiamo fatto finora. Sinceramente, negli ultimi 15 anni – non ricordo precisamente da quanto tempo ormai faccio questo lavoro! – si è sempre trattato di perfezionare, più o meno, lo stesso concerto, che aveva un’idea di base sempre uguale, anche se la scaletta cambiava. Stavolta ho buttato fuori dalla finestra tutte le mie regole. – dichiara Amy – Prima era importante che la gente si divertisse e fosse in piedi a fare casino. Ora voglio vederli tutti seduti, in un teatro, ad ammirare uno show di classe. Lo spettacolo, in se stesso, è molto vulnerabile. La gente è abituata ad ascoltarci ad altissimo volume. Stavolta vogliamo solo essere sinceri, autentici e, con l’aiuto dell’orchestra sinfonica, vogliamo far arrivare le emozioni fino al tetto, senza spaccare le chitarre e le batterie. Deve venire fuori la vera acustica degli strumenti, il che è possibile anche grazie ai diversi arrangiamenti. In alcuni momenti, si sente solo la mia voce ed è tutto così calmo. C’è un’immobilità affascinante nell’essere da sola davanti a un microfono. Mi ci sto abituando solo ora, è una sensazione purificante. Sebbene io sia umana e a volte mi capiti di fare casini, spero di dare sempre il meglio di me. E soprattutto non potrete mai vedermi più autentica di così.
Amy Lee, un cambiamento umano e artistico
“Devo essere sincera, ancora mi piace la musica rock. Ma, persino da giovane – se mi chiedevi quale fosse la mia musica preferita – ti avrei risposto i Massive Attack o Bjork. I suoni naive mi sono sempre piaciuti. Ho bisogno forse di entrambi gli elementi. Sono una persona molto emotiva, per cui devo sentire la musica. E la sensazione di aggressività trasmessa da alcuni testi dopo un po’ è sfiancante. Quindi sì, c’è anche un processo umano di crescita nel mio cambiamento artistico”.
Cambiare come donna
“Penso che crescendo sia iniziato un processo che mi ha permesso di guardarmi dall’esterno. Da adolescente ero molto insicura, mi preoccupavo di cosa la gente pensasse o dicesse di me. Solo dopo inizi a pensare che è un problema che si pongono tutti e che, in realtà, nessuno ti osserva. O forse devi iniziare tu a smettere di interessarti agli altri. L’epilessia è una questione che mi sta molto a cuore, perché mio fratello soffre di questa malattia, per cui è una tematica molto importante nella vita mia e di quella della mia famiglia. Tutti noi vogliamo imparare qualcosa di nuovo sul cervello umano, perché c’è ancora troppo mistero. E, in generale, penso sia giusto amare ogni tipo di persona con le sue diversità fisiche e sociali. La vita è dura, i problemi si risolvono solo stando vicini gli uni agli altri”.
I due nuovi singoli, Imperfection e Hi-Lo
“Imperfection è stato il primo singolo. Una canzone che ho faticato tantissimo a scrivere, perché era una grandissima sfida per la mia carriera. Avevo molta pressione addosso. Però ha un significato molto importante per me, su cosa sia la vita e su quanto ci sia bisogno di stare insieme e aiutarsi a vicenda. Musicalmente invece combina le mie due anime, ed è una cosa che mi è molto piaciuta. Hi-Lo invece è una canzone che abbiamo iniziato a scrivere 10 anni fa, la amo da allora, ma non avevo mai trovato il “posto” giusto per questo brano. Appena l’ho ascoltata con l’orchestra ho capito che aveva trovato la sua casa”.