Il 2016 sta finendo ed è tempo di bilanci. Mentre per il Natale, gli scaffali dei negozi di dischi sono ancora popolati da raccolte, best of e colonne sonore per le feste, il pensiero vola a quello che il 2016 ha portato nel mondo musicale.
Il pensiero vola anche a quello che il 2016 a tolto alla musica, cioè a quegli artisti che sono scomparsi durante quest’anno. Il 2016 è iniziato subito in modo traumatico con la morte di Primo Brown dei Cor Veleno, un durissimo colpo per la scena rap romana ed italiana. Primo Brown è scomparso il primo giorno del 2016. Pochi giorni dopo è toccato a David Bowie, che ha deciso di imbarcarsi su una navicella spaziale proprio appena pubblicato il suo ultimo album. Da un inizio di anno così, c’era da aspettarsi di tutto ed infatti il 2016 è stata una vera e propria ecatombe di grandi musicisti e cantanti, un po’ di tutti i generi musicali. Dal soul e jazz di Natalie Cole (figlia di Nat King Cole), morta il primo gennaio al rock di Keith Emerson (Emerson Lake & Palmer) scomparso a Santa Monica il 10 marzo al Rocksteady di Prince Buster protagonista della cultura dei Sound System Giamaicani, fino al rap promettente di Shawty Lo morto in un incidente stradale ad Atlanta, il 21 settembre. In autunno è toccato a Leonard Cohen scomparso a Los Angeles, 7 novembre, era considerato uno dei più importanti cantautori, in bilico fra pop e folk. Sua è Hallelujah, ballata famosissima e reinterpretata da artisti come Bob Dylan e Jeff Buckley. Gli amanti della disco music nel 2016 hanno pianto la scomparsa di uno dei protagonisti della scena newyorkese: Dave Mancuso morto a New York il 14 novembre. Oltre che DJ, Mancuso è stato il creatore di The Loft il club fondamentale per la storia della Disco Music, probabilmente il club che ha influenzato il modo in cui ancora oggi si va a ballare. Iniziato male il 2016 e finito nello stesso modo, con la scomparsa improvvisa di George Michael, morto il 25 dicembre.