Ancora problemi per la nuova edizione de La Prova del cuoco. Ad abbandonare il cooking show di Rai1 è lo chef Kumalé, ovvero Vittorio Castellani. Immediata la replica della Rai alla polemica sollevata dallo chef sui social.
Addio a La Prova del Cuoco, chef Kumalé si sfoga sui social e abbandona il programma
Duro, durissimo l’attacco dello chef Kumalé – al secolo Vittorio Castellani – verso La Prova del Cuoco a cui avrebbe deciso di dire addio per la presunta ‘svolta sovranista’ data dalla gestione di Elisa Isoardi.
Lo chef, sul suo profilo Facebook, si è lasciato andare a un severo sfogo sostenendo in qualche modo che nella cucina di Rai 1 valga il motto ‘Prima gli italiani’.
“Dopo avermi cercato e voluto, mi hanno detto che la trasmissione preferisce dare spazio al multiregionalismo italiano invece che al multiculturalismo a tavola…come se i due contenuti non potessero convivere all’interno della stessa trasmissione. E allora buona fortuna!”
Kumalé, da sempre in prima linea nella ricerca di una cucina fatta in primis di contaminazioni, tuona ancora:
“L’idea di andare in televisione per raccontare poco più di niente e per fare lo slalom tra termini e definizioni da evitare, ricette fusion e rivisitazioni strampalate, non fa per me”.
A stretto giro è arrivata la replica della Rai in una nota dell’ufficio stampa che ha portato il cuoco a cancellare il suo post.
Lascia La Prova del Cuoco, Chef Kumalé smentito in toto.
Leggiamo che “La Prova del Cuoco è un programma aperto alla conoscenza e alla diffusione televisiva di tutte le cucine del mondo. Dal 10 settembre, data di avvio di questa edizione, sono state presentate molte ricette non tradizionalmente italiane, con piatti e ingredienti dai cinque continenti e continue contaminazioni culinarie (proprio questa mattina – 29 ottobre – viene proposta una parmigiana di melanzane con un accostamento alla ricetta giapponese degli uramaki”.
Nel comunicato si puntualizza, inoltre, che alla base della scelta del cast non esista “alcuna selezione o indicazione ‘tematica’ sulla cucina presentata”, ma si tiene conto “di numerosi fattori, tra cui la capacità televisiva e scenica, la qualità del racconto e in ultimo il gradimento del pubblico”.