I Wooden Shjips sono, da oltre un decennio, il punto di riferimento della psichedelia statunitense contemporanea.
Apprezzati da molti appassionati in Italia ed all’estero arrivano a marzo 2019 nel nostro paese per presentare l’ultimo album “V”, uscito a fine maggio per Thrill Jockey. La prima data è programmata il 13 marzo al Bronson di Ravenna mentre la seconda sarà il 14 dello stesso mese al Monk di Roma.
Il nuovo lavoro del quartetto composto da Omar Ahsanuddin, Dusty Jermier, Nash Whalen e Ripley Johnson arriva dopo ben cinque anni dal precedente “Back To Land” e contiene tracce scritte durante l’estate del 2017 dal cantante e chitarrista Ripley Johnson, come antidoto all’ansia crescente sia politica sia personale.
Così racconta Ripley: “Abbiamo avuto enormi incendi nelle foreste appena fuori Portland. C’era una foschia intensa e strati di cenere ovunque nella città. Io ero seduto sulla mia veranda ogni sera a guardare la cenere cadere giù come la neve, il cielo sembrava bruciare. Era una atmosfera apocalittica. L’estate di solito a Portland é davvero mite e bellissima e noi stavamo lavorando a un “disco estivo”, ma il mondo esterno continuava a intromettersi e a cambiare le carte e le emozioni”. Ed in effetti “V “(rappresentazione grafica del segno di pace) è proprio un balsamo contro il rumore e la negatività, un album incentrato sul potere della pace, della bellezza e della resistenza.
Il primo singolo ” Staring At The Sun” è un brano rilassato di circa otto minuti in cui la narrazione si costruisce lentamente e i testi raccontano una spinta gentile tra il desiderio di fuga e di positività e la tensione inevitabile dell’ansia di cui non ci si riesce a liberare completamente.
L’irrequieto viaggiatore Johnson ci regala canzoni itineranti come “Eclipse” e ” Red Line”, entrambe vetrine per la sezione ritmica stellare di Omar Ahsanuddin e Dusty Jermier. Il loro ineguagliabile senso del groove lascia, comunque, ampio spazio alla tastiera di Nash Whalen, libera di esprimersi.
C’è movimento e urgenza in queste tracce senza aggressività, un tappeto di ritmico su cui fluttua la voce di Johnson e le linee melodiche della chitarra crescono. Ogni canzone brilla di un suono distintamente Wooden Shjips, plasmata da un’atmosfera rilassata che ricorda l’estate.
Quest’atmosfera estiva ha influenzato quasi ogni dettaglio di questo nuovo album: i toni, i tipi di delay e riverberi utilizzati, così come gli elementi del sintetizzatore che colorano le canzoni.
Le basi sono state registrate da Jason Powers presso il Types Foundry Studio a Portland. Le chitarre e la voce sono state in gran parte registrate nella casa studio di Ripley Johnson.
L’album è stato mixato da Cooper Crain (Cave, Circuit Des Yeux) con cui la band ha stretto un legame profondo in il tour. Un lavoro, ancora una volta riuscito, che arriva da una band che condivide da sempre l’amore per il rock classico dei Velvet Underground e di Neil Young, oltre all’evidente passione per la scena sixties di San Francisco.
Tonino Merolli