In Italia siamo appena agli albori, ma i festival cashless, all’interno dei quali cioè non si usa denaro contante, stanno diventando sempre di più. A livello internazionale sono diversi i festival musicali che hanno deciso di non far circolare più denaro contante per pagare da mangiare, da bere o il merchandising. La tendenza a pagare con carte di credito e di debito al posto del contante, arriva anche nei festival e anche se a noi Italiani amanti del contante può sembrare strano, sembra che l’assenza del contante generi un’esperienza migliore per i partecipanti ai concerti.
Come su una nave da crociera o in un resort all-inclusive, si usano delle tessere magnetiche che servono da chiave della camera e come carta per pagare le spese del soggiorno, allo stesso modo avviene in alcuni festival, con la differenza che non è una carta vera e propria a permettere il pagamento, ma un braccialetto. Vuoi fare un acquisto? Tieni il tuo braccialetto sopra lo scanner e il gioco è fatto. Comodo per i consumatori che non devono portarsi il portafoglio con denaro contante e non rischiano di perderlo durante i divertimenti del festival e comodo per i venditori che non devono preoccuparsi di resti e transazioni a volte complicate con le carte di credito. Si abbattono le file per i pagamenti e le attese dei clienti.
Il sistema è operativo, ma ci sono alcuni aspetti che non piacciono agli utenti. Il fatto che si debba caricare credito sul bracciale per poter spendere porta a file lunghe nei punti dove è possibile caricare credito sul bracciale e se ci sono soldi rimasti sul braccialetto alla fine del festival, bisogna mettersi in fila per trasferirlo sul proprio conto bancari.
Piccole questioni di gestione che sicuramente vanno verso la soluzione e che fanno immaginare anche qui in Italia festival cashless, in cui non gira contante, come il Nameless Festival a Barzio.