Concita De Gregorio:”Contro la manipolazione c’è un solo antidoto: la conoscenza”. Un’approfondita intervista su che cosa significa oggi essere giornalista.
Prima giornalista donna a capo dell’Unità, ma anche scrittrice, conduttrice radiofonica ed editorialista di Repubblica, Concita De Gregorio è balzata recentemente al centro della cronaca italiana. Tutto gira intorno a un tweet riferito, secondo il quotidiano Libero, alla vicenda del risarcimento per presunta diffamazione a proposito dell’ex-amministratore delegato di Ama-Servizi Ambientali, Stefano Andrini.
“Mi potete anche sequestrare i conti correnti, impedirmi di pagare l’acqua e la luce, ma non è così che avrete la mia testa e la mia voce, poveri illusi. Che ne sapete voi della libertà“
Il tweet ha scatenato un susseguirsi di commenti, tra attacchi dei “classici” haters e messaggi solidali con la giornalista. Pur non avendo mai fatto mistero della sua posizione politica, Concita De Gregorio non ha mai seguito facili vie. Si è dimostrata una donna indipendente dai giochi di poteri più banali. È nota anche la sua stima nei confronti di un’altra grandissima giornalista italiana, Oriana Fallaci, ben lungi dai valori dell’editorialista di Repubblica.
Una giornata di formazione per insegnanti di scuola superiore con Concita De Gregorio e Fabio Ferzetti
Non ha paura di parlare, di scrivere tweet o di sostenere le sue posizioni. Non solo davanti alle grandi platee mediatiche, ma anche di fronte a quelle più “riservate” ma che sottendono un forte valore sociale e formativo. Come nel caso dei Progetti Scuola ABC, promossi da Regione Lazio e Roma Capitale. Davanti a una sala affollata di docenti, ha presentato cinque pellicole in programma per gli istituti superiori di Roma e del Lazio per il 2019. Questi i titoli proposti: Dogman di Matteo Garrone (2018), Come un gatto in tangenziale di Riccardo Milani (2017), Tre manifesti a Ebbing, Missouri di Martin McDonagh (2017), Cosa dirà la gente di Iram Haq (2017).
Concita De Gregorio sul giornalismo: “Il sapere e l’esperienza sul campo sono i ferri del mestiere”
In questa occasione, Concita De Gregorio ha rilasciato un’approfondita intervista su che cosa significa oggi essere giornalista (e soprattutto giornalista donna). Si è parlato di cosa significhi lavorare sulle fonti e come formare i giovani studenti al riconoscimento della verità mediatica. Passaggi fondamentali nella formazione dell’identità singola e di comunità, che sappia distinguere una bufala da una notizia. Che sappia costruire una consapevolezza di ciò che accade intorno a noi. Alla base di tutto, afferma la giornalista, ci devono essere la cultura e la curiosità della conoscenza, unica chiave per difendersi da un contesto mediatico non sempre integerrimo.
Tra gli esempi di grande giornalismo, inoltre, Concita De Gregorio non ha dubbi: Oriana Fallaci. Un’altra donna che non ha mai avuto paura di dire la sua opinione, né di dire la verità, a prescindere dalle ripercussioni che questa posizione avrebbe portato nella sua carriera.
Con una laurea in Scienze Politiche all’Università di Pisa, Concita De Gregorio ha mosso i primi passi nel giornalismo nelle radio e tv locali toscane. Ha scritto numerosi libri, tra saggi e romanzi, tra cui “Non lavate questo sangue” (Laterza, 2001), “Una madre lo sa” (Mondadori, 2006), “Così è la vita”(Einaudi, 2011), “Io vi maledico” (Einaudi, 2013). Nel 2014 è uscito “Un giorno sull’isola”, scritto con il figlio Lorenzo. Nel 2015 ha pubblicato “Mi sa che fuori è primavera” (Feltrinelli), mentre nel 2016 sono usciti “Cosa pensano le ragazze” (Einaudi), legato al progetto omonimo che porta avanti su Repubblica.it, e “Non chiedermi quando. Romanzo per Dacia” (Rizzoli).