Difficile di questi tempi poter ascoltare sonorità così libere e suadenti come quelle che gli Orange 8 (giovane duo romano di psych folk) custodiscono in “Leafolution”, prezioso e caleidoscopico scrigno musicale. Giunti al secondo capitolo sulla lunga distanza gli “Aranciotti” decidono di fare tutto da soli e autoproducono un lavoro denso di atmosfere psichedeliche che rispecchiano in pieno lo spirito del progetto.
Sicuramente più compatto del precedente, il nuovo album (disponibile sulle migliori piattaforme digitali ed ordinabile in cd presso il loro sito) scorre liquido e sognante e si fa fatica a trovare un brano meno interessante degli altri, vista l’ottima ispirazione che sorregge tutte le dieci tracce che lo compongono. In questo caso la definizione psych folk calza a pennello anche se l’atmosfera, prettamente acustica, è resa ancora più interessante dalle frequenti incursioni elettrificate della splendida chitarra distorta di Sergio Ferrari (“Quite Sure”). In altri casi l’asticella si sposta decisamente verso un più robusto rock ‘n’roll (“Jeopardize Me!) e non mancano suggestioni bluesy (“Dirty Grate Blues”).
Il tutto eseguito sempre con originalità e quello spirito, leggero e talvolta ironico, tipico di questa coppia musicale di chiara derivazione hyppie. Ad impreziosire l’album, la vocalità sensuale e giovanilmente ammaliante di Valentina Criscimanni (fra le più interessanti dell’intero panorama indie nazionale). Ancora più convincente dell’esordio questo nuovo album degli Orange 8 si candida, così, fra le novità musicali più interessanti di questo inizio 2019.
Tonino Merolli