Presentato all’interno degli appuntamenti di ‘Io non odio’, ciclo di incontri organizzato dalla Regione Lazio, Tumarankè è un diario intimo e sorprendente dei giovani migranti arrivati in Italia e realizzato con il semplice utilizzo degli smartphone.
Divertente, emozionante, accogliente. Questo è Tumarankè, il docufilm realizzato con gli smartphone dai giovani migranti non accompagnati. Con questa espressione, vengono indicati tutti quei ragazzi minorenni che lasciano il proprio paese in cerca di un futuro migliore.
Tumaranké il docufilm realizzato con gli smartphone dai giovani migranti
Presentato all’interno degli appuntamenti di Io non odio, ciclo di incontri organizzato dalla Regione Lazio, Tumarankè è un film documentario realizzato dal progetto Re-Future. Un progetto che ci racconta il mondo, l’Italia, attraverso gli occhi di chi quel viaggio della speranza sui barconi lo ha compiuto veramente. Un diario intimo e sorprendente realizzato con il semplice utilizzo degli smartphone.
“Il progetto è nato da una call dell’Unione Europea – spiega Marta Tagliavia, curatrice e produttrice del documentario – Un fondo dedicato proprio al supporto e all’integrazione dei rifugiati. Attraverso un percorso di formazione lungo un anno, volevamo incentivare ognuno di loro a raccontarsi e sopratutto a guardarsi intorno.”
Il tutto raccontato attraverso l’uso del cellulare, uno strumento semplice che diventa un grande e potente strumento di comunicazione, capace di abbattere anche le barriere linguistiche.
“La cosa che ha colpito tutti subito – prosegue Marta Tagliavia – è stato il diverso utilizzo nelle riprese con il cellulare: da verticale a orizzontale. Chiunque faccia video con una smartphone, è portato proprio per la forma stessa del telefono a fare i video in verticale. Ma volendo noi realizzare un film, gli abbiamo chiesto e spiegato di farle in orizzontale.”
Una cosa che nella sua semplicità ha colpito tutti, come fosse una sorta di vera e propria rivelazione.
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