A Roma nelle sale sotterranee del Palazzo della Cancelleria, costruito tra il 1485 e il 1513, è allestita la mostra: “Leonardo da Vinci. Il Genio e le Invenzioni – Le Grandi Macchine interattive”.
La mostra sottolinea la natura riflessiva di Leonardo, un uomo che viveva gustando quotidianamente il piacere dell’osservazione, della contemplazione e dell’elaborazione.
Esplorando ogni settore delle scienze dei suoi tempi, anticipò le future invenzioni con la scoperta di nuovi metodi.
Il suo genio, vero e proprio “dono di Dio”, come lo definì il Vasari, lo guidò a realizzare un’infinità di disegni che rappresentano studi e progetti per congegni meccanici.
Molte di queste macchine non vennero mai realizzate, ma la precisione del disegno, unita all’innumerevole quantità di appunti (i cosiddetti Codici Vinciani) sono tali da consentirne oggi la costruzione vera e propria.

Per questo, nel 2009 la Genius S.r.l. ha avuto l’intuizione di realizzare 51 macchine in scala e creare la prima Mostra a Roma che, con opere interattive, potesse realmente stupire il visitatore. Il progetto ogni anno attira migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo.

Tra le macchine presenti si potranno vedere:
• il Paracadute, grazie al quale l’uomo “potrà gettarsi d’ogni altezza senza danno di sé”;
• i Galleggianti, fatti di otri di pelle gonfi d’aria, definiti da Leonardo come il nuovo “modo di camminare sopra l’acqua”;
• la Vite di Archimede, manufatto pensante, ancora oggi utilizzato in agricoltura per il sollevamento dell’acqua e utile sia per l’approvvigionamento idrico e il prosciugamento delle paludi, sia per l’impegno in fontane e giochi d’acqua;
• il rivoluzionario Carro Armato, una macchina bellica da toccare e da scoprire;
• la Camera degli Specchi, la stanza, molto probabilmente mai realizzata, esempio delle molteplici ricerche dell’artista nel campo dell’ottica e della riflessione multipla;
• la Città Ideale, il progetto di Leonardo di una città comoda e spaziosa, caratterizzata da architetture razionali e funzionali, strade ordinate “alte e forti mura”, con lo spazio cittadino articolato su diversi livelli.

Ogni anno la mostra si rinnova, continuando la tradizione di una “evoluzione” delle invenzioni del grande maestro.

Nel 2015 la Genius ha presentato al pubblico “Da Vinci New Dimension”: un sistema di immagini virtuali riprodotte tramite nove ologrammi strutturati per presentare i suoi studi sul volo, la guerra, l’ingegneria e la pittura.
Quattro teche in vetro contengono queste rappresentazioni tridimensionali.
Sfruttando un principio fisico di interferenza ottica, l’invenzione di Leonardo appare davanti agli occhi dello spettatore come un oggetto fisicamente presente, in 3D e fluttuante nel vuoto.
L’animazione della macchina nelle sue diverse componenti, precedentemente strutturata con mezzi informatici, permette di illustrarne il funzionamento con precisione quasi ingegneristica.

Il 2016 e il 2017 hanno visto l’inserimento nel percorso museale di nuove invenzioni, tra cui: la Balestra gigante; la Barca a pale; il Palombaro; il Sottomarino; la Scala d’Assalto; il Piano portatile; il Riflettore.
Attualmente sono esposte 65 macchine.

Quest’anno, per celebrare i 500 anni dalla morte di questo grande artista, sono state inaugurate due nuove grandi attrazioni: la Realtà aumentata e i Video Mapping in 3D sulle invenzioni e sull’affascinante mondo dell’anatomia.
Inoltre, nella sala dedicata al Volo, è stata esposta un’opera dell’artista bielorussa Olga Piashko, celebre anche per aver realizzato nel 2013 il ventaglio per il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. L’opera rappresenta in pieno il suo spirito avanguardista e innovatore, grazie alla sua capacità di plasmare forme e materiali per estrarne l’essenza segreta e stupire così il visitatore durante l’osservazione dell’opera.

Una Mostra nel centro di Roma, presso il prestigioso Palazzo della Cancelleria, che conserva nei sotterranei una parte della falda acquifera che scorreva in questa zona e che veniva alimentata dal canale Euripus. Nell’acqua è conservato un Sepolcro del 43 a.C., appartenuto ad Aulo Irzio. Un tesoro nascosto della Roma sotterranea visibile grazie all’apertura di questa mostra.