Roman Polanski si presenta a Venezia 76 J’Accuse, ambientato nella Francia fino 800 e con protagonista una giustizia istituzionale fallimentare. La storia proposta è quella di
Alfred Dreyfus, ufficiale di origini ebraiche, ingiustamente accusato di tradimento e spionaggio, e condannato all’ergastolo da scontarsi sulla temibile Isola del Diavolo, nella Guyana francese.
Il film, diretto dal grande maestro polacco è stato accompagnato da una polemica tutta italiana scatenata dalla presidente della giuria Lucrezia Martel che ha attaccato il regista per il suo passato e dichiarando: “non voglio applaudirle”
Polanski, abituato ad affrontare da una vita persecuzioni vedi la fuga dalla Polonia, le accuse per omicidio della moglie prima dell’indicazione di Mason, ha evitato il confronto.
Il produttore Luca Barbareschi ha dichiarato “Dopo le dichiarazioni della presidente della giuria siamo preoccupati che il film non sia giudicato serenamente – ha detto – e stiamo valutando di ritirarlo dal concorso, a meno che non arrivino delle scuse ufficiali”.
In un clima di forte imbarazzo per l’evento la polemica è seguita con un ulteriore commento della stessa Martel.
Non separo l’opera dal suo autore, e avendo apprezzato la profonda umanità che si respira nella maggior parte dei film di Polanski, non sono contraria alla sua presenza in concorso – ha spiegato in serata – non ho alcun pregiudizio e guarderò quel film come guardo gli altri. Se avessi avuto qualche pregiudizio, mi sarei dimessa”.