Dopo aver percorso la strada del pop-rap, GionnyScandal azzera tutto e recupera le sue radici emo-trap. Ecco la nostra intervista per l’album ‘Black Mood’.
Il più completo, personale e sincero: così Gionnyscandal definisce il suo nuovo album Black Mood, sedici tracce nate nell’ultimo anno e mezzo durante un periodo emotivamente difficile per l’artista. Anticipato dai singoli Ti amo Ti odio – la prima canzone nata di questo progetto –, Dove sei e Solo te e me, il disco si pone in netto contrasto con tutto quello che l’artista aveva fatto in precedenza.
“Il Gionnyscandal di prima non esiste più. È un nuovo Gionnyscandal anche come genere: dal pop-rap sono passato all’emo trap, quello che in verità sono sempre stato. Oggi sono senza filtri: perché dovrei raccontare alla gente che sto bene se non è così?”
Facile a dirsi ma meno a farsi, e se oggi a Gionata non importa il giudizio degli altri, in passato la questione era ben diversa. “È un nuovo inizio – ci confessa – ho messo una pietra sopra il passato perché mi ero stancato di non far vedere tutta la verità e mettere dei filtri. Faccio le cose che mi sento di fare e che mi piacciono, quelle che reputo giusto fare, e ed è una consapevolezza di oggi che qualche anno fa non avrei detto. Fa parte di questo switch mentale che sto affrontando anche per stare meglio”.
E per combattere il male di vivere di una natura che sa accanirsi come matrigna, più che come una madre, GionnyScandal ha trovato la sua terapia nella musica e nella scrittura. “Sto bene solo quando sono in studio”, ci dice, e proprio entro quelle quattro mura ha preso forma un disco che non nasconde i lati bui e i dubbi del suo autore.
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A partire da quella famiglia biologica mai conosciuta all’amore per la nonna che lo ha cresciuto fino al rapporto con la popolarità. “Non pensavo che potesse distruggerti dentro: personalmente la fama mi ha devastato, è la causa principale del mio malessere. E parlo di fama, non di successo: quest’ultimo è una rivincita mentre la fama implica una serie di limitazioni nella vita di tutti i giorni”.
E sono questi i limiti con cui Gionata deve imparare a fare pace. Nel frattempo, c’è la musica con cui debutta anche in Europa grazie a tre anteprime live seguite dal tour nei club italiani: “La tournée europea sarà più scarna, con me ci sarà un dj e non la band, mentre per il tour in Italia pensiamo a qualcosa di molto più scenografico rispetto al passato”.
In che senso – viene da chiedere –? “Ci saranno tanti visual: l’intenzione è creare qualcosa che abbia l’impatto di uno show da stadio su scala, ovviamente, ridimensionata per i live club”. Ecco, è tempo che il viaggio riprenda. O forse semplicemente inizi davvero.
Articolo di Paola Maria Farina