L'origine dell'usanza del bouquet
Il bouquet di fiori è una delle immagini più iconiche della tradizione del matrimonio. Siamo abituati, infatti, a immaginare la sposa percorrere la navata (se il matrimonio è in chiesa) con un elegante mazzo di fiori fra le mani. Questa tradizione ha origine nell’antica Roma.
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Il bouquet nunziale: ecco la sua origine
Può capitare di sentir dire che in tempi antichi le spose recassero mazzi di fiori per mascherare i cattivi odori – dovuti ad una leggendaria mancanza di igiene nei popoli dell’antichità: va’ detto però che questa è solo una diceria senza fondamento.
In realtà sappiamo che i primi ad adottare la pratica di donare alle spose fasci di erbe nel giorno del matrimonio furono gli antichi romani, per l’appunto. Questi doni floreali, oltre ad essere un ornamento per la novella sposa, simboleggiavano fedeltà e fertilità.
Il bouquet delle spose nell'antica Roma
I bouquet primordiali erano composti da piante molto specifiche e dal forte significato simbolico: le spose portavano l’aneto, un afrodisiaco di buon auspicio per la prima notte di nozze. C’erano anche erbe più particolari: ad esempio l’aglio, poiché si pensava che proteggesse la sposa dalla sfortuna o dal malocchio.
Il significato dei fiori nuziali
Durante l’era vittoriana divenne di moda il linguaggio dei fiori e l’usanza di donare bouquet accuratamente assemblati per esprimere l’amore. All’epoca non era raro vedere nei bouquet le calendule come simbolo di fedeltà e amore senza fine. Al giorno d’oggi in mano alle spose spiccano spesso le rose che hanno un significato diverso a seconda del colore: il rosso simboleggia la passione, il rosa e l’arancio rimandano a fascino e bellezza, e infine il bianco che invece richiama innocenza, amore puro e spirituale.
Ora che ne sapete di più, siete tutti pronti per il tradizionale lancio del bouquet?