Ospite della prima parte di Non è l’Arena di Massimo Giletti, il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha espresso un certo malessere per il freddo percepito in studio.
Matteo Renzi a Non è l’arena e il problema col gelo in studio
Massimo Giletti si è aggiudicato il politico più importante di questi giorni: in studio a Non è l’Arena Matteo Renzi, leader di Italia Viva e promotore della crisi di governo dopo le dimissioni delle sue ministre Bellanove e Bonetti.
Il senatore toscano, prima di parlare di dinamiche politiche, obiettivi e ragioni che lo hanno portato a mettere alla prova il Conte bis nonostante il periodo di grande incertezza socio-economica e sanitaria, ha lamentato un certo malcontento per le temperature polari registrate nello studio della trasmissione di La7.
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L’ex Premier ha aperto la sua lunga intervista facendo dell’ironia (o meglio lanciando una frecciatina) nei confronti di Urbano Cairo:
“Diciamo al suo editore che deve accendere il riscaldamento?”
Massimo Giletti ha così prontamente colto la palla al balzo replicando: “Non lo dica a me che sono in camicia”.
Anche gli spettatori che assistevano a Non è l’arena hanno raccolto lo scambio di battute, tanto che un utente ha commentato su Twitter: “Quel diavolo di Cairo li tiene al freddo per farli confessare, tipo prigione sovietica. #nonelarena”
Quel diavolo di Cairo li tiene al freddo per farli confessare, tipo prigione sovietica. #nonelarena
— TwittingElena (@twittingelenaa) January 17, 2021
Al di là del freddo in studio, Renzi ha svelato il motivo per cui ha deciso di aprire la crisi, legato alla gestione dei 300 miliardi del Recovery Fund:
“La crisi? Se non la fai adesso butti via una occasione. Se non investiamo bene, i nostri figli e i nostri nipoti pagheranno per anni, anni e anni” ha detto a Giletti.
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