La grotta di ghiaccio di Dobšiná, in Slovacchia, è un’attrazione molto popolare: fino al 1946 ci si poteva pattinare dentro
Vicino alla città mineraria di Dobšiná nel paradiso slovacco, catena montuosa della Slovacchia orientale, troviamo una delle attrazioni naturali più rinomate del paese: la grotta di ghiaccio di Dobšiná, che fa parte dal 2000 dei siti patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Nonostante l’origine si registri a 250mila anni fa, la scoperta della grotta di ghiaccio di Dobšinà è tutto sommato recente e si attesta intorno al 1870. Venne aperta al pubblico l’anno seguente e nel 1887 fu la prima grotta illuminata elettricamente in tutta Europa.
Grotta di Dobšiná, tra le più importanti al mondo: le curiosità
Si trova a 130 m sopra il fiume Hnilec e l’ingresso è a un’altitudine di 971 m. La lunghezza totale della grotta è di 1.491 mt, di cui 475 aperti al pubblico da maggio a settembre. Il volume totale del ghiaccio è stato stimato in 125.000 metri cubi, il che la rende una delle grotte di ghiaccio più importanti di tutto il pianeta.
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Lo spessore del ghiaccio arriva fino a 26,5 m. e all’interno della caverna troviamo diverse ‘stanze’. Per citarne alcune, c’è la Sala piccola, la Sala Grande, il Corridoio di Rufiny (colui che ha scoperto le grotte) e la Casa distrutta.
Tra le parti non ghiacciate spiccano invece la Sala delle stalattiti, la Sala bianca, la Casa secca e l’Inferno.
Fino al 1946 era possibile per il pubblico pattinare all’interno della grotta, tra stalattiti e stalagmiti, tutto l’anno senza troppe restrizioni.
Negli anni ’50, secondo le cronache, l’ex pattinatore cecloslovacco Karol Divin utilizzò la grotta di Dobšinà come personale palestra per allenarsi in vista delle gare più importanti.
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