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Il Messaggero

12 vulcani pronti ad esplodere in tutto il mondo: ecco quali sono i più pericolosi

I 12 vulcani che potrebbero esplodere in qualsiasi momento sono disseminati in tutto il globo, ma ben due sono in Italia. Sapete di quali si tratta?

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I 12 vulcani che potrebbero esplodere in qualsiasi momento: quali sono

Il nostro viaggio parte dall’Indonesia, dove il Krakatoa domina incontrastato e rischia di fare davvero del male alla popolazione locale. La sua violentissima eruzione del 27 agosto 1883 produsse quello che presumibilmente fu il rumore più forte mai udito sul pianeta Terra. Quell’esplosione ridusse in cenere l’isola sulla quale sorgeva il vulcano e scatenò un’onda di maremoto alta 40 metri che correva alla velocità di 300 km/h.

In Colombia c’è invece il Nevado del Ruiz, che va di diritto tra i 12 vulcani che potrebbero esplodere in qualsiasi momento. Ad essere devastanti possono essere soprattutto le sue colate di lahar, un fango composto di materiale piroclastico e acqua. Qualora esplodesse, sono centinaia di migliaia le persone che vivono nelle valli ai suoi piedi.

A Puebla, in Messico, fa invece paura il Popocatépetl. È uno dei vulcani più attivi del Messico, ma le sue eruzioni violente sono da sempre temute dagli abitanti locali. Lo stesso avviene per il Monte St. Helens, nello stato di Washington, che nel 1980 produsse l’evento vulcanico più mortale ed economicamente più distruttivo nella storia degli Stati Uniti.

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Il Tambora, il Monte Unzen e il Katla

Tra i 12 vulcani che potrebbero esplodere in qualsiasi momento c’è il Tambora, un altro vulcano indonesiano, che nel 1815 provocò un’eruzione capace di causare oltre 117mila vittime in tutto il Paese.

Molto particolare è invece il caso del Monte Unzen, in Giappone, costituito da diversi stratovulcani sovrapposti. Negli anni 90′ le sue esplosioni sono state sempre più spettacolari ma drammaticamente catastrofiche. Per questo motivo è tenuto costantemente sotto controllo.

A dominare invece l’Islanda è il vulcano Katla, localizzato nel sud del paese al di sotto del ghiacciaio Mýrdalsjökull. La sua ultima eruzione avvenne nel 1918 ma il timore che possa tornare a farsi sentire non si è mai sopito.

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Tra i 12 vulcani che potrebbero esplodere in qualsiasi momento anche Vesuvio e Campi Flegrei

Tra i 12 vulcani che potrebbero esplodere in qualsiasi momento se ne registrano due italiani, molto vicini tra loro: il Vesuvio e i supervulcano dei Campi Flegrei.

Il primo non ha bisogno di presentazioni. Vulcano che domina la vista sul Golfo di Napoli, una sua eventuale esplosione potrebbe interessare circa 700mila persone.

Quanto al Supervulcano dei Campi Flegrei, si tratta probabilmente del più pericoloso al mondo: le sue enormi dimensioni pongono l’intera area ad alto rischio, soprattutto per l’altissima densità abitativa locale.

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Manula Loa, Monte Merapi e Cumbre Vieja

Tornando all’estero, il vulcano di Cumbre Vieja ha fatto parlare di sé soprattutto negli ultimi giorni: alle Canarie, l’eruzione del gigante (la prima dal 1971) è arrivato anche nel centro abitato, distruggendo alcune case e causando l’evacuazione di circa 5mila persone.

Tra i 12 vulcani pronti ad esplodere c’è anche Mauna Loa, alle Hawaii: il più grande vulcano attivo della Terra per volume. Sito in mezzo all’oceano, i suoi danni sono soprattutto legati alla possibilità di sprigionare gas tossici mortali.

Chiudiamo l’elenco con il Monte Merapi, a Giava, in Indonesia. Le sue continue eruzioni rendono necessario un monitoraggio costante. Nel 2018, ad esempio, ha eruttato improvvisamente scagliando in atmosfera una colonna di ceneri e gas alta 5,5 km.

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Cosa Accadrebbe Se Esplodesse Il Più Grande Vulcano Sottomarino? Ecco come cambierebbe il mondo

Ma cosa accadrebbe se esplodesse il più grande vulcano sottomarino al mondo?

Ce ne sono più di 10mila di cui alcuni decisamente pericolosi – come Marsili, nel mar Tirreno tra Napoli e Palermo.

Le conseguenze sarebbero terribili nel caso eruttasse. Anche se si trova a 500 metri di profondità, il rischio maggiore è quello che uno Tsunami possa avvolgere gran parte dell’Italia Meridionale: il cedimento delle sue pareti muoverebbe milioni di metri cubi di materiale, che sarebbe capace di generare un’onda di grande potenza.

Ma non è tutto. Un’esplosione del genere potrebbe sprigionare in superficie anche dei gas potenzialmente letali e comunque in grado di incidre sull’effetto serra e, inoltre, i detriti sarebbero talmente grandi da poter formare anche delle nuove (pericolose) isole che vagherebbero per i mari.

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