Dal 4 novembre è disponibile il nuovo album di Alex, anticipato in radio dal singolo ‘Mano ferma’. La nostra intervista.
A pochi mesi da ‘Non siamo soli’, che ha coronato il percorso ad Amici, Alex è pronto a pubblicare il nuovo album ‘Ciò che abbiamo dentro’ (21co / Artist First). Undici le tracce del disco che dalla titletrack, giù giù fino a Noi, raccontano un universo di emozioni che “sono ciò che ho vissuto in questo periodo”, ci spiega il giovane artista. Già dal titolo del precedente EP e ora con questo progetto, Alex dimostra di scegliere titoli con un peso specifico impegnativo. Di quelli che già da soli disegnano un mondo.
“A me piace, da cantautore, che ogni parola abbia il suo senso”, ci racconta. “Per esempio ‘Non siamo soli’ come concetto di EP racchiudeva appunto tutto il significato del disco. La stessa cosa vale per ‘Ciò che abbiamo dentro’ perché ogni emozione, ogni cosa che ho vissuto era quello che effettivamente ho dentro. In sé, poi, la titletrack che apre l’album è appunto un live, ed è quello che gli altri e me stesso abbiamo dentro in quel momento”.
“È quell’attimo in cui non esiste nient’altro, siamo in quel momento lì e tutto il resto fuori è solo rimbombo”, continua Alex. “Questo è il senso della canzone, che collega poi ogni emozione che ho messo in ogni brano. Si tratta di canzoni che nutrivo dentro e che abbiamo dentro noi, come persone, come esseri umani”.
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Le canzoni prima e dopo Amici
Chiediamo, quindi, che tipo di lavorazione e di percorso hanno avuto i brani di ‘Ciò che abbiamo dentro’. “Tutte le canzoni sono state finite durante quest’estate, perché comunque dentro Amici non avevo tutte questo tempo. Anzi, per me è stato difficile scrivere all’interno del programma perché non mi sentivo quasi mai da solo. E io non riesco a scrivere se ci sono tanti rumori o tante cose. Magari mi vengono dei pensieri in mente che mi appunto, ma non riesco a creare la connessione giusta tra pianoforte e voce fino a che non sono da solo. Semplicemente perché sento troppi occhi addosso”.
“Però, ci sono delle canzoni che ho iniziato ancora prima di entrare ad Amici e che ho terminato durante quest’estate e a settembre”, aggiunge il cantautore. “Sono Ciò che abbiamo dentro e Non ho paura, le ho iniziate prima. Ciò che abbiamo dentro nasce più o meno due anni fa, soprattutto l’inizio del brano, e c’è un cambiamento anche musicale all’interno della canzone grazie ai primi live. Non avendone mai fatti primo, non sapevo cosa fossero quelle emozioni; dopo averne visti e avendone fatti anche di miei, quelle emozioni mi hanno fatto completare questa canzone. Non ho paura, invece, era scritta completamente in un altro modo. Prima era una canzone che raccontava la sensazione di non riuscire a realizzare nulla e non saper come fare. Quando sono uscito, l’ho semplicemente rivista da un’altra prospettiva, l’ho cambiata ed è diventata quella che è nell’album”.
Viene da chiedersi, dunque, quante canzoni nel cassetto Alex abbia ancora da ripescare. “Intendi come canzoni future? Uh, ce ne sono, assolutamente sì. Poi scrivendo sempre e relazionandomi con altri autori scopro diversi approcci alla musica o magari altri generi, non si sa mai. Mi piace comunque sperimentare un po’ con la voce e, infatti, nell’album ci sono anche generi diversi da quello che ci si aspetta da me. Mi piace fare musica un po’ come mi prende dalle orecchie, non per forza seguendo uno schema. Come nella vita normale: non seguo schemi e non mi piace essere incasellato, faccio tutto come mi viene”.
“A me basta soltanto scrivere cose che abbiano un senso per me e che diano qualcosa”, afferma ancora Alex. “Il genere, poi, è qualcosa che arriva di conseguenza, a seconda di come esce la canzone e di come si collega meglio a un certo stato d’animo”.
Dal singolo Mano ferma ai live
Ad anticipare l’uscita dell’album è stato il singolo Mano ferma, brano che – afferma l’artista – “mi sembrava più adatto per questo mio momento. Era la canzone che volevo far uscire ora. E poi, come ti ho detto prima, non mi piace seguire schemi o fare una cose solo perché la gente se l’aspetta. Non mi viene spontaneo. Per me, all’interno del disco ci sono canzoni allo stesso livello se non più forti di Mano ferma e nella mia testa è come se l’album andasse ascoltato tutto. Se io ti metto la prima traccia e tu già ti immagini il sound che potrebbe avere il resto del disco, commercialmente è utile perché sai più o meno cosa c’è dentro. Ma dall’altra a me piace lasciare il punto interrogativo”.
Immaginando l’album come un albero, Alex ci dice convinto che “sicuramente alle foglie c’è l’ultima canzone, Noi, un brano che ho scritto per chi mi ha supportato durante tutto questo periodo. È dedicata a chi mi guarda, chi mi ascolta e chi vuole sempre sentire delle parole nuove e, appunto, l’ho iniziato a scrivere appena sono uscito [da Amici] e ho anche messo una frase di questa canzone sotto un post di Instagram. Ci tengo molto perché senza le persone attorno, senza chi ti segue non saremmo nulla. E parlo anche a nome di tutti quelli che fanno quello che faccio io.
“Nella mia testa mi sentivo di scrivere una canzone per chi ascolta e non per me. Quindi Noi è il fulcro dell’album, il suo punto centrale”, dichiara. “Poi c’è tutto quello attorno, che sono io ma il centro rimane chi ti ascolta”.
Alex si prepara ora a una serie di firmacopie e a due appuntamenti live importanti, il 9 novembre a Roma (Atlantico) e il 23 novembre a Milano (Fabrique). “Sicuramente ci saranno canzoni di questo nuovo album perché non vedo l’ora, voglio cantare! Per il resto, ripeto, a me piace fare tutto quasi all’ultimo, quello che mi sento. Anche al mio ultimo concerto che ho fatto non era previsto che io facessi una cover al pianoforte però pregato il pianista di scendere un attimo e mi sono messo a suonare. Quindi probabilmente lì mi sentirò qualcos’altro e farò quello che mi verrà di fare… a me la scaletta non sembra del tutto umana, quindi devo fare qualcosa che esce fuori per sentirmi vivo ancora di più. Ogni concerto è diverso non solo per le persone ma anche per quello che si crea e io mi aspetto solo tante emozioni”, conclude Alex.
Foto di Gabriele Gregis da Ufficio Stampa ABOUT