Physis and rendering, la personale di Vincenzo Marsiglia dal 1 febbraio al 25 marzo all’Auditorium Conciliazione, getta una luce inedita sul monumento più riconoscibile della Roma cristiana (e non solo)
E’ dal 1600 (circa) che Piazza San Pietro, simbolo cristiano e laico della città di Roma nel mondo, ha l’aspetto che vediamo oggi e che tutti conosciamo: il colonnato, la piazza, la Basilica. Eppure un’altra visione, grazie all’arte e alla tecnologia, è sempre possibile: la personale di Vincenzo Marsiglia all’Auditorium Conciliazione, Physis and rendering, dal 1 febbraio al 25 marzo, ce lo dimostra.
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E’ un viaggio unico ed appassionante quello che Marsiglia ci propone, fra NFT olografici e fotografie digitali eseguite con il dispositivo Hololens 2, il visore di ultima generazione a realtà mista e aumentata, applicato per la prima volta nel campo di ricerca delle arti visive dallo stesso Marsiglia.
Senza rivelare troppo, sappiamo però che Marsiglia ha deciso di “aumentare” la realtà utilizzando l’elemento visivo che da sempre contraddistingue il suo lavoro e la sua arte, la stella a quattro punte: la sua estetica, per rigore ed equilibrio, ricorda infatti la tradizione dell’Astrazione geometrica, del Minimalismo, dell’arte Optical.
E’ così quindi che, dalla prospettiva privilegiata dell’Auditorium Conciliazione, si potrà avere una vista inedita su una San Pietro come, effettivamente, non l’avete mai vista: merito di una tecnologia, quella degli occhiali Hololens2, che è innovativa anche nel campo già futuristico dell’innovazione.
Come ci ha spiegato lo stesso artista, infatti, “indossando HoloLens 2 il fruitore può osservare, esplorare e scoprire la realtà che lo circonda, le architetture e i paesaggi di un luogo vivendo in prima persona un viaggio visionario in cui la realtà risulta implementata dall’arte: la texture stellata tipica delle opere prolifica nello spazio rivestendo e mappando ogni forma, superficie e materiale intercettati dallo sguardo del fruitore, così che ogni modificazione avviene nello svolgersi dell’azione (accompagnata da una composizione sonora appositamente creata da Ocrasunset) dando luogo a un percorso visivo e sonoro unico nel suo genere, imprevedibile ed emozionante, cangiante e variegato“
““Map (Star) the World” è un’immersione sorprendente nella mixed reality -ha dichiarato ancora Marsiglia- in cui lo spettatore diventa protagonista attivo dell’opera stessa, generando un’esperienza arricchente, coinvolgente e personalizzata tra la rilettura del patrimonio storico-artistico e l’arte contemporanea, capace di coniugare passato e presente, la cultura della tradizione con quella dell’innovazione”