La bambola più famosa al mondo, che ora sbarca sul grande schermo, non smette di appassionare i fan più affezionati. Ecco i trend del momento.
La passione per Barbie sta vivendo un momento d’oro, anzi super pink come il mondo rosa che la circonda. Complice l’uscita nelle sale del film con Margot Robbie e Ryan Gosling e una colonna sonora già ai vertici delle chart, la Barbie mania è più viva che mai. A confermarlo è anche il numero di annunci sulla piattaforma di e-commerce Subito – ben 108mila – e l’hashtag #barbiecore che sta dilagando a ogni latitudine.
Del resto, Barbie è ben più di una bambola o di un semplice giocattolo, ma un autentico oggetto da collezione e icona di stile. Negli anni, i suoi outfit hanno fatto sognare più di una generazione entusiasmando milioni di collezionisti alla ricerca degli oggetti più curiosi e rari. Fondamentale, in questo senso, la second hand che offre l’opportunità di accaparrarsi pezzi unici o in limited-edition.
Se, per esempio, la categoria Tutto per Bambini vede oltre 100mila annunci, sono più di 8mila quelli presenti nella categoria Collezionismo. Ma quali sono i must have del mondo di Barbie e Ken? Ecco gli oggetti più iconici tra grandi classici, curiosità e pezzi rari.
I classici di sempre
Resta indimenticabile, fin dai ricordi d’infanzia, la casa di Barbie, accessorio dei desideri per eccellenza. La casa di Barbie (a quota 1.800 annunci) si può trovare in tantissime versioni: portabile e richiudibile, multipiano con scivolo annesso che conduce alla piscina, Villa Malibu con trionfo di accessori in stile californiano. E che dire, poi, del camper, dotato di amache e – nella versione più contemporanea – di TV sospeso estraibile? Per i grandi viaggiatori c’è anche l’aereo, rigorosamente rosa e dotato di cappelliere apribili, sedile reclinabile e set completo con valigie e carrello.
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E per i piccoli spostamenti ecco la mitica auto decappottabile e la Vespa corredata da casco e cagnolino da passeggio. E ancora il ranch, lo studio veterinario, la palestra e tanto altro ancora. Gli scenari disponibili sono molteplici e – per chi vuole fare il pieno ad ottimi affari – sono disponibili anche lotti di vestiti per mixare gli outfit.
I must have per collezionisti
Passando, invece, al collezionismo più rigoroso, si trovano anche produzioni speciali di Barbie e pezzi unici vintage. Per esempio, su Subito ci sono il raro set da campeggio del 1974, la cyclette edizione 1984 e il modello Midge popolare negli Anni ’60, recentemente riprodotto. Un’altra versione di Barbie in voga negli Anni ’80 era la Famiglia Cuore, disponibile su piattaforma e con il passeggino gemellare. Tra le più famose, più ambite e rare collezioni, impossibile non nominare la Totally Hair, la Barbie che sfoggia i capelli extra lunghi acconciabili in tantissimi modi.
E anche le Limited Edition che vedono Barbie incontrare i più grandi stilisti al mondo, come quella prodotta da Christian Dior o da Moschino. Infine, tra i pezzi unici spiccano le Barbie ispirate alle celebrità, come Barbie Bowie commemorativa dell’amatissimo Duca Bianco o Barbie Marilyn. Tutte fanno parte di Barbie NRFB, che identifica le bambole come nuove mai rimosse dalla propria confezione, tra le più ricercate e costose per veri collezionisti.
Come ha fatto una bambola a diventare Barbie?
Nata a fine anni ’50 dalla mente di Ruth Handler, negli anni è diventata una social influencer pronta a ricordare alle ragazze che possono diventare tutto ciò che vogliono. Oggi, come allora. Luna Mascitti, specializzata in neuromarketing e storytelling, founder di Mio Cugino ADV – agenzia di marketing digitale – ci spiega come ha fatto una bambola a trasformarsi nel mito che tutti conosciamo: quello di Barbie.
“La Mattel, casa produttrice delle Barbie, prima di lanciare la bambola sul mercato, ha svolto una ricerca che voleva avere come obiettivo quello di comprendere le motivazioni inconsce che spingevano le bambine a voler giocare con ritagli di giornale che raffiguravano donne piuttosto che con bambolotti. Ma non solo, anche capire perché le donne (mamme) preferiscono acquistare bambole con sembianze di donne piuttosto che bambolotti per le figlie.
Dallo studio eseguito sulle donne, prima della produzione di Barbie, è emerso che il gentil sesso nel suo inconscio desidera figlie femmine belle e attraenti per gli uomini. Mentre per quanto riguarda le bambine, è stato rilevato che preferiscono incarnare il ruolo di mamme/donne piuttosto che quello di bambine da accudire. Quindi, in maniera subconscia, fu proprio questo il messaggio che la Mattel veicolò e che fece di Barbie un successo clamoroso.
Le nostre decisioni (e quindi anche quelle di acquisto), nel 95% dei casi, sono prese dal nostro inconscio, ecco perché alle volte sembrano così imprevedibili. Il consumatore non è per nulla un pensatore razionale ma è mosso maggiormente da istinto, emozioni e ricordi: ciò che compriamo è frutto di meccanismi e scelte pilotate, anche se non sappiamo bene il perché.
Motivo per il quale il neuromarketing è così importante: se si vuole stimolare l’acquisto è necessario lavorare proprio sull’aspetto inconscio delle persone, che però è quello più importante. Proprio come nel caso della Barbie, il cui studio ha aperto le porte al successo dell’azienda”.
Foto da Ufficio Stampa / Kikapress