I dati parlano chiaro: in un anno sono raddoppiati gli attacchi degli hacker informatici con l’Italia che si attesta tra i paesi più colpiti. Come fare?
Il recente rapporto Clusit – Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica – ha rilevato per il 2022 numeri preoccupanti sugli attacchi hacker nei sistemi italiani. Il nostro paese, infatti, è finito nel mirino con un aumento pari al 169% in più rispetto all’anno precedente. In particolare, ben il 7,6% degli attacchi globali verso il nostro Paese risulta essere andato a segno. Non solo: oltre a essere aumentati, si è anche aggravata la portata di tali violazioni informatiche, con una ripercussione rilevante nell’80% delle occasioni con il cybercrime che si conferma la motivazione nel 93% dei casi.
Sempre secondo le rilevazioni, il settore più colpito in Italia è quello governativo con il 20% degli attacchi, seguito dall’industria manifatturiera (19%). Tra le possibili cause, la crescente diffusione dell’IoT e la tendenza all’interconnessione dei sistemi industriali – messaggi, videoconferenze, e-mail – senza una sufficiente protezione. Ciò genera un traffico di dati attraverso diversi dispositivi che finiscono, così, esposti ad attacchi.
Come difendersi dagli hacker informatici? Innanzitutto occorre creare una nuova routine quotidiana sul posto di lavoro e tal proposito gli esperti di Dpway forniscono alcuni consigli utili. L’azienda di consulenza IT, attiva nel campo della sicurezza informatica e dell’innovazione, propone anche Cryptank, un cloud privato ad accesso limitato immediatamente operativo. Il dispositivo permette di condividere documenti, inviare messaggi, mail e avviare conversazioni in totale sicurezza e riservatezza, grazie ad un brevettato sistema di crittografia simmetrica.
I consigli degli esperti
Ma cosa possiamo fare da subito per difenderci in modo che il rientro al lavoro sia in tutta sicurezza? Ecco cinque buone abitudini da adottare:
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- Utilizzo di un approccio graduale per il rientro: un ritorno al lavoro graduale calendarizzando aggiornamenti e pulizia dei dispositivi potrebbe essere una buona idea.
- Aggiornare il software: quando è stata l’ultima volta che sono stati aggiornati il sistema operativo o l’antivirus? Molti aggiornamenti includono importanti patch e correzioni di sicurezza e non dovrebbero essere assolutamente rimandati prima di rimettersi al lavoro.
- Eseguire il backup dei dati: bisognerebbe sempre trasferire i dati più sensibili su un dispositivo di archiviazione esterno o su un servizio di backup basato su cloud prima di tornare operativi.
- Navigare in modo sicuro: questa accortezza dovrebbe essere seguita sempre. Se non è riconoscibile il prefisso “https” su un sito web nel campo URL del browser, meglio interrompere la navigazione.
- Installare e attivare il servizio “Trova il mio dispositivo”: nel caso in cui il dispositivo mobile aziendale dovesse essere smarrito, l’attivazione del servizio “Trova il mio telefono” consente bloccare il proprio dispositivo mobile, di rintracciarlo e di cambiare immediatamente tutte le password.
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