Il Tre debutta a Sanremo con ‘Fragili’ e qui ci racconta la genesi del brano, ma anche cosa dobbiamo aspettarci da lui al Festival.
È un debutto sul palco dell’Ariston per Il Tre, nome d’arte di Guido Senia, che porta a Sanremo il brano Fragili. Un brano che – come spiega l’artista – racconta «un periodo attraversato di recente. Il tema è che siamo tutti un po’ fragili, ognuno a modo suo». «Bisogna saper convivere con i propri demoni. – aggiunge Il Tre – A me ha aiutato scrivere tutto questo in una canzone. Tutto quello che ho scritto è basato su una mia esperienza personale. Parla d’amore, ma l’amore in fondo muove il mondo. Solo che a me non è andata a buon fine. Ho fatto errori e, anche se bisogna sentire entrambe le campane, io mi accollo le mie responsabilità. Non mi sono comportato bene, forse per dei traumi miei passati. So che ci si deve rendere conto prima del gioiello che si ha tra le mani, era una persona che non avrei voluto perdere. Ma sono anche consapevole che è meglio così, non sono la persona che vorrei essere e ci sto lavorando».
Nessuna cosa grave, beninteso. E – giusto per alleviare la sete degli abbeverati di gossip – Guido sottolinea che è una storia «finita, ma bella»: «Di base lei sentirà quello che io ho da dirle e lo sentirà su quel palco lì, perché non la sento da mesi. Il colpo di scena è proprio quello, lei non se l’aspetta. L’importante però è che io abbia scritto quello che sentivo, per me stesso».
Il Tre a Sanremo tra rap e pop
Fragili, come anticipato nei nostri commenti ai brani sanremesi, mostra tutte le anime de Il Tre. C’è la melodia, ma anche l’extrabeat che è un po’ la firma dell’artista. «Diciamo che l’extrabeat è stata una scelta molto personale, perché volevo portare qualcosa proprio di mio su quel palco. – spiega Guido – Volevo anche dare un segnale, perché l’80% delle persone che vedranno Sanremo probabilmente non mi conosce. Però comunque c’è un 20% che mi segue da tantissimo tempo e volevo far capire loro che sono sempre io. È vero che ho unito il pop al rap, ma c’è una radice di puro rap. E lo so che non non posso fa’ Cracovia sul palco di Sanremo, altrimenti l’avrei fatto. Questo è il senso, ho scelto il giusto compromesso».
Del resto, anche se Il Tre si definisce un rapper, sottolinea anche di essersi evoluto. «È brutto per me definirmi solo rapper. – dice – Studio canto perché mi piace cantare e mi piace fare anche il pop. Però non mi sono minimamente posto il problema di dover dare spiegazioni sulla mia partecipazione a Sanremo ai fan. Negli anni è stata sdoganata sempre di più questa cosa. Insomma, io più che rapper sono un artista a 360°. Se voglio fare rap faccio rap, se voglio fare pop faccio pop. Se domani voglio fare il neomelodico, farò il neomelodico. Basta che faccio musica».
Fantasanremo e l’inizio di un nuovo capitolo
Sanremo è dunque per Guido «un punto di arrivo» e, nello stesso tempo, «l’inizio di un nuovo capitolo». Il Festival è arrivato anche dopo che spesso – nelle edizioni passate – era stato fatto il suo nome, poi disatteso. «Son contento di esserci finalmente riuscito, perché comunque era una cosa che volevo fare. – conferma in proposito – Alcuni brani che abbiamo presentato sono anche usciti. Per esempio Roma, che è presente nel mio ultimo disco, l’avevamo presentato a Sanremo. E anche Invisibili, la title track. Un paio di brani invece non sono mai usciti. Non so dirvi se fossero più deboli, di base faccio un brano che mi piace e lo mando. Se non va esce comunque o magari non esce per altre scelte». «Sanremo è sicuramente un cerchio che si chiude dopo i primi due album che hanno raggiunto il primo posto e di questo sono molto fiero. – spiega ancora – È un cerchio che si apre perché comunque da lì poi partirà un altro percorso. Il primo step è il Palazzetto di Roma. Ho sognato per tanto tempo quel giorno».
Tra gli artisti a Sanremo che Il Tre sente più vicini cita Mr.Rain, Geolier, Alfa e La Sad. «Non la vivo come competizione. – dice poi – È una cosa talmente bella, come se fossimo i 30 prescelti». Di sicuro, c’è ansia per questa storia «che praticamente finirà alle quattro e la sveglia sarà alle 7. Questa cosa mi distrugge perché il sonno è fondamentale per me. A parte gli scherzi, sicuramente avrò tanta emozione perché è un palco che fa tremare le gambe».
In conclusione, Il Tre conferma che proverà a giocare al FantaSanremo («Ho letto che l’anno scorso erano 20 punti per il twerking sul palco. Non credo che mi potrò cimentare in tale azione. La prendo in maniera goliardica, ma anche seria») e che apprezzerebbe se a presentarlo ci fosse La Sad. «Li conosco e sono amici. – chiosa – Spero solo di non sbagliare a leggere quello che dovrò leggere quando toccherà a me».