Nel cuore del distretto industriale della ceramica di Civita Castellana, si è svolta venerdì 5 aprile la presentazione di un progetto audace, delineato nel libro “La Ceramica Industriale e la Civiltà del Bagno” (edizioni Moondo). Quest’opera, frutto della collaborazione tra Alessio Alessandrini, Alessandro Angelelli e Roberto Mancini, fondatori dell’agenzia CuDriEc s.r.l., segna un punto di svolta nel modo in cui il distretto industriale di Civita Castellana percepisce se stesso ed il suo rapporto con il mondo esterno.
L’evento non è stato solo una celebrazione della cultura aziendale e del marketing digitale, ma anche un momento di riflessione sull’assenza storica di un brand unificante per questo distretto industriale, unico nel suo genere a livello mondiale. La proposta avanzata dai tre autori, lungi dall’essere un’utopia, si basa su una visione concreta alimentata dalle loro competenze e dalle esperienze di professionisti esterni che collaborano da anni con CuDriEc, creando un network professionale centrato intorno al giornale moondo.info.
Il cuore dell’iniziativa sta nel cambiare radicalmente la visione delle aziende partecipanti: non più semplici produttori di sanitari, ma pionieri di un messaggio di miglioramento globale, veicolato attraverso ogni prodotto installato nelle case delle persone. In questa visione, i prodotti diventano mezzi di comunicazione durevoli e significativi, capaci di parlare direttamente ai consumatori e di sostenere battaglie sociali per un futuro migliore.
Questa strategia si distacca radicalmente dall’approccio tradizionale di marketing, proponendo un dialogo autentico tra azienda e consumatore attraverso i prodotti stessi. I sanitari, e più in generale i prodotti del distretto, assumerebbero così il ruolo di ambasciatori di valori e di cambiamento, rendendo ogni azienda partecipante un attore di un movimento globale per il miglioramento delle condizioni di vita sul pianeta.
La questione ora è quante delle aziende del distretto di Civita Castellana saranno pronte ad abbracciare questa rivoluzione, accettando la sfida di trasformare il loro modo di comunicare e, potenzialmente, di influenzare positivamente il mondo intero. La disponibilità di tecnologia avanzata e la presenza di competenze specifiche all’interno del distretto sono fattori che giocano a favore di questa trasformazione, ma sarà l’impegno collettivo a determinare il successo dell’iniziativa.
Si apre una strada e traccia una via ad un nuovo modo di pensare l’industria ed il suo impatto sociale, sottolineando come la collaborazione, l’innovazione e la comunicazione possano effettivamente essere le chiavi per un futuro più sostenibile ed inclusivo.