L’EP ‘American Romance’, la viralità su TikTok e la dimensione live: la nostra intervista a Michael Marcagi.

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Si intitola American Romance l’EP di debutto di Michael Marcagi che – sorprendendo lo stesso cantautore – sta scalando le classifiche mondiali. Merito di TikTok, su cui i due singoli The Other Side e Scared to Start sono presto diventati virali. «Ho registrato tre canzoni a New York e non sapevo cosa farci. Quindi sono tornato a casa e ho pensato Potrei iniziare mettendole su TikTok. – ci racconta Michael Marcagi – All’epoca neanche avevo TikTok, ho dovuto scaricarlo. Non ne sapevo nulla, ho iniziato a pubblicare sperando di ottenere qualche feedback positivo o che la gente ci prestasse attenzione. Ho pubblicato credo 8 o 10 video e, alla fine, ho fatto un video molto semplice. Erano tre foto, niente di creativo! Non c’erano balletti, solo immagini con il testo».

Nel giro di una notte, il reel ha ottenuto un milione di visualizzazioni cambiando la vita di Marcagi. «Da allora mi si sono aperte tantissime porte. – aggiunge – I social media sono strani, ma sono grato per l’opportunità che mi hanno dato». Viviamo, del resto, nell’epoca dei social network, croce e delizia degli internettiani. Marcagi tuttavia sembra già essere più che consapevole dei vantaggi e degli svantaggi delle piattaforme.

«Per tutti i social media serva equilibrio. – ci dice – Credo siano un mezzo fantastico per chi come me viene da un piccolo paese. Avevo bisogno di una piattaforma per far sì che la mia musica si diffondesse. E semplicemente è successo. Il pubblico che puoi raggiungere su TikTok è vasto. Sull’app ci sono tantissime persone e la tua musica e i tuoi video sono a disposizione di milioni di utenti. Di contro, c’è pressione. La gente vuole che pubblichi di più o vedere i dietro le quinte, parentesi della tua vita. Credo che lì vedi i lati negativi dei social media. Diventano una parte troppo grande della tua vita. Io sto cercando di trovare un equilibrio».

Michael Marcagi: la dimensione live

Anche perché, dopo la firma con Warner Music, per Michael Marcagi è cambiato anche l’approccio alla musica. American Romance è un progetto splendidamente puro, sia nei suoni che nei testi. Da appassionato di musica folk (e di gruppi come Mumford & Sons o The Lumineers, come ci confessa), Marcagi ci dice di aver sempre «apprezzato chitarre, mandolini e canzoni basate su una narrativa semplice». I cinque brani dell’EP sono nati in camera da letto, con una chitarra in mano e suoni sporchi. «Mi sono sempre trovato in situazioni in cui avevo le canzoni, volevo registrarle ma non avevo i soldi o il tempo. Ora sto lavorando a un album e sto scrivendo canzoni appositamente per l’album. – ci dice il cantautore – Sento un po’ di pressione perché penso che devo continuare a scrivere cose belle. Non voglio far uscire cose che non mi sembrano belle o in cui non ho messo me stesso».

Nel mentre, Michael sta sperimentando anche la dimensione live insieme alla sua band. Una nuova prospettiva che sta arricchendo la sua musica. E il futuro? «Sono arrivato alla conclusione – ci dice – che voglio fare solo ciò che mi va. Ho sempre amato la musica folk e ho sempre scritto di ciò che mi interessava. Per me è stato un grande passo ammettere con me stesso di voler fare questo e di voler percorrere questa strada. – risponde – Credo che anche per questo motivo mi sto divertendo così tanto. Queste canzoni sono una parte di me e, quando sono sul palco, so che è esattamente ciò che voglio dire».