Arriva in Italia per J-POP Manga il Boy’s Love ‘Wet Sand’ di Doyak: sesso e criminalità si fondono in una storia ricca di colpi di scena.
Arriva grazie a J-POP Manga dal 30 aprile in Italia la nuova serie Boy’s Love dalla Corea del Sud a firma Doyak, Wet Sand. Presentato al COMICON di Napoli – attraverso un reading party – Wet Sand segna il debutto da autore del misterioso Doyak, il cui nome deriva da dokkaebi (도깨비), una leggendaria creatura del folklore coreano paragonabile a un goblin.
In Wet Sand, ad ogni modo, non c’è nulla di mistico o di soprannaturale. Il primo volume ci introduce ai due protagonisti – Jo e Ian – che non potrebbero essere più differenti l’uno dall’altro. Rispettando in toto la tradizione dei Boy’s Love, Wet Sand mette infatti in scena il classico confronto tra bravo e cattivo ragazzo. Jo lavora in un ristorante e ama la fotografia e, per caso, in uno scatto immortala anche il bellissimo Ian mentre fuma dal balcone del palazzo situato di fronte al locale in cui lavora. Un evento fortuito che porterà i due uomini a conoscersi. La vita di Ian è tuttavia più complicata di quanto potrebbe sembrare: lo comprendiamo bene quando nella storia appare TJ, l’uomo con cui Ian condivide una storia travagliata e che sta per trascinarlo di nuovo in un torbido vortice di violenza e intrighi criminali.
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Wet Sand: un triangolo amoroso
Prima di Wet Sand, Doyak aveva illustrato due lavori (tra cui Makeup Artist in Chosun) ed è con il Boy’s Love che di fatto debutta con un’opera di cui cura sia l’ideazione che i disegni. In un’intervista rilasciata a Tappytoon, Doyak spiega che l’intenzione di Wet Sand è quella di raccontare «una storia sulle emozioni e gli eventi che i tre uomini affrontano. La prima parte si focalizza sui loro cambiamenti emotivi. Ci sono molti colpi di scena che saranno risolti nella seconda parte».
Un triangolo amoroso, dunque, in cui i tre protagonisti sembrano sostare su diverse frequenze etiche: Jo (Joseph, per l’esattezza) è assolutamente innocuo e, per certi versi, TJ è il suo opposto. Conteso tra i due, Ian si troverà in bilico tra male e bene: più che una scelta di cuore, la sua appare come una scelta di vita. Il contesto tuttavia è ricco: mentre impariamo a conoscere i protagonisti, infatti, Doyak costruisce una storia di criminalità e violenza che poggia le basi sulla sua passione per il cinema noir. «Non so indicare un film preciso – dice sempre nell’intervista a Tappytoon – ma sicuramente il cinema noir è stato per me fonte d’ispirazione. Amo anche da sempre la letteratura classica perché i personaggi in essa sono sempre interconnessi e in conflitto tra loro. Non sono mai stato interessato alle storie felici o piacevoli».
Criminalità e violenza
Wet Sand si presenta dunque come un giro sulle montagne russe, ambientato tra l’altro al di fuori della Corea del Sud: in un contesto occidentale, i protagonisti sono in realtà parte di una gang di immigrati asiatici. Una scelta curiosa, legata alle esperienze biografiche di Doyak cresciuto di fatto in Occidente. Criminalità e violenza sono due elementi fondamentali in Wet Sand e – soprattutto nel primo volume – sono più protagonisti del filone narrativo che segue i personaggi. Il che dimostra chiaramente che Doyak abbia voluto realizzare più di un semplice Boy’s Love: Wet Sand è infatti una storia complessa e articolata ed etichettarla come BL potrebbe apparire quasi riduttivo.
L’amore e il sesso qui non appaiono né predominanti né forzati, ma si integrano nella narrazione e ne fanno parte cambiando anche la predisposizione emotiva e gli intenti dei personaggi. In questo, Wet Sand è quasi un unicum quantomeno nelle intenzioni: è un Boy’s Love mascherato da noir o un noir mascherato da Boy’s Love? O forse è più semplicemente una storia d’amore e di vita, in cui sesso ed etica – com’è giusto che sia – giocano la loro parte nella quotidianità dei protagonisti?