San Pietro in Vincoli, la scultura di Mosè con le corna incuriosisce il pubblico: il particolare che non passa inosservato
San Pietro in Vincoli è una delle basiliche di Roma più conosciute, luogo di culto cattolico sito nel rione Monti, sul colle Oppio. E’ caratterizzato da una statua di Mosè con le corna che si trova all’interno realizzata dall’artista Michelangelo e di cui in pochi sanno cosa rappresenta.
Perché Mosè di San Pietro in Vincoli ha le corna?
Migliaia di persone hanno visto la statua di Mosè con le corna presente nella basilica di San Pietro in Vincoli ma in pochi ne sanno il significato. Per scoprire tutti i dettagli al riguardo è necessario fare un tuffo nel passato, analizzando il libro dell’Esodo. Lì si parla di Mosè che, scendendo dal monte Sinai con tanto di tavole delle legge, fosse KRN. Cosa significa? Si tratta di una parola ebraica che può avere due traduzioni: Karan come raggi o keren come corna.
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Ciò che resta ancora incerto è ciò che è stato attribuito a Mosé: le corna sono state un errore? In realtà in passato simboleggiavano santità e nel caso del protagonista santità del patriarca che stava scendendo le scale con i dieci comandamenti.
Il particolare dei comandamenti
Un altro particolare a cui molti non hanno mai posto attenzione è il fatto che Mosè tenga in mano i comandamenti ma al contrario. Ciò potrebbe essere collegato ad un episodio preciso: la sua arrabbiatura dovuta al fatto che, dopo aver ricevuto le tavole della legge, scendendo giù dal monte Sinai, avesse trovato tutti i suoi ad adorare un vitello d’oro. Per punizione, dunque, si tenne tutti i comandamenti per sé.
L’ipotesi sulla statua di Mosè
L’altra ipotesi riguardante la testa di Mosè a San Pietro in Vincoli fa riferimento ad un documento ritrovato qualche tempo fa in cui si parla della rotazione della testa di 45 ° della statua per volere di Michelangelo. L’artista era contrario alla corrente cattolica secondo cui bisognava esaltare le reliquie e quindi decise di fare voltare lo sguardo del personaggio verso l’uscita, dando le spalle ad esse all’interno della chiesa.
Tale teoria è stata diffusa dal restauratore Antonio Forcellino ma si tratta soltanto di un’ipotesi in quanto gli studi fanno emergere che non vi sono tratti tecnici che indichino questa posizione.
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