Chiusa la Galleria Giovanni XXIII per incendio in entrambi sensi di marcia, tutti gli aggiornamenti sul traffico e la viabilità

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Roma incendio in Galleria Giovanni XXIII. E’ stata chiusa dopo che le fiamme hanno preso il sopravvento intorno alle 8 di mattina. Il protagonista è un camion che, congestionato nel traffico, ha preso fuoco facendo diventare l’aria irrespirabile e creando ulteriori disagi alla zona.

Roma incendio Galleria Giovanni XXIII

Chiusa la Galleria Giovanni XXIII a causa di un incendio che ha creato intoppi riguardanti la viabilità in entrambi sensi di marcia. Sono presenti colonne di traffico che partono da via Tangenziale.

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Il camion ha preso fuoco prima dell’uscita Mario Fani, creando una nuvola nere nei pressi di Monte Mario. Attualmente la galleria, in ogni suo lato, è paralizzata e migliaia di automobilisti sono in coda. Intanto, sul posto sono arrivati i vigili del fuoco e oltre dieci pattuglie di Polizia Locale di Roma Capitale per mettere in sicurezza l’area e gestire al meglio la viabilità così da consentire alle persone di raggiungere ogni parte della città.

Inoltre, sono in corso verifiche per capire se hanno avuto luogo altri danni causati dall’incendio e se vi sono feriti.

Zona chiusa

Attualmente la galleria risulta chiusa. Tale evento è temporaneo affinché avvengano tutte le operazioni di soccorso e messa in sicurezza. Il tratto interessato riguarda la zona tra l’incrocio di via del Foro Italico-Tangenziale Est e incrocio via Trionfale in direzione via della Pineta Sacchetti.

Attenzione ai tutor

Un aspetto della Galleria interessata che molti dimenticano è il fatto che all’interno vi sia un tutor. Chiunque superi i 70 km/h viene multato e la quota da pagare è salata.

Nello specifico, il sistema digitale è automatico e controlla la velocità media su un tratto di strada di lunghezza accertata, il Celeritas 1506. L’obiettivo è quello di limitare i rischi di incidente e aumentare la sicurezza stradale che negli ultimi tempi viene meno in diverse parti. Inoltre, va a riqualificare l’infrastruttura.

FOTO: SHUTTERSTOCK