Dopo aver pubblicato il singolo ‘Piazza Napoli’, Tommy Kuti si prepara a celebrare la cultura afro con l’evento ‘Afrowave’ domenica 24 novembre.
Il 24 novembre 2024, alle ore 18.30, Milano si accende delle sonorità e i colori di Afrowave, il format musicale di Tommy Kuti insieme a Dj Marteh e Rebecca Kazadi (qui per prenotarsi). L’evento, che si terrà Al Cortile (Via Giovenale, 7) nell’ambito della MMW24, celebra i suoni afro con il live di Amoro e i dj set di Dj Marteh. Ma non mancheranno i sapori, con un’esperienza culinaria afro-fusion proposta dallo chef Aziz
Il format itinerante punta i riflettori sull’Afrobeats, wave musicale che sta dominando le classifiche di tutto il mondo e nella quale si inserisce anche il nuovo brano di Kuti, Piazza Napoli. Ne parliamo con l’artista.
Piazza Napoli è il tuo nuovo singolo, che racconta i tuoi esordi milanesi. Quali sono i sentimenti che emergono maggiormente e che hai voluto comunicare nel brano?
Nel brano ho voluto raccontare la mia nostalgia legata ai vecchi ricordi e l’affetto che ho per quegli amici che erano lì all’inizio del mio percorso musicale.
Dalla provincia lombarda al capoluogo, come è stato il primo approccio alla città e quanto la musica ti ha aiutato anche a integrarti?
La musica mi ha permesso di far conoscere la mia storia a un sacco di persone diverse, anche molto lontane da me. A volte mi chiedono le foto per strada donne di una certa età e quando accade mi rendo conto che se non fosse per la musica non ci sarebbe mai stato qualcosa che legasse me e certe persone.
Nel tuo percorso non c’è solo la musica, ma tv, cinema e radio. Come queste esperienze diverse si integrano e che cosa ti hanno insegnato?
Io vedo ogni forma d’arte come un’occasione per mettere in mostra la propria creatività e raccontare una storia. Pur essendo output diversi, mi diverto comunque. Scrivere canzoni, scrivere un libro o recitare un personaggio. Sono fucking egocentrico lo ammetto!
Nel 2019 hai pubblicato il libro Ci rido sopra. Crescere con la pelle nera nell’Italia di Salvini (Rizzoli). Aggiornandolo ai giorni nostri, com’è essere adulti nell’Italia della Meloni?
Lol! Sicuramente se il libro uscisse ora, non lascerei quel sottotitolo scelto dalla casa editrice. Onestamente io posso parlare solo per me, ho la fortuna di vivere a Milano e di far parte dell’industria dell’intrattenimento. Sono un privilegiato, il mio percorso non è lo stesso di chi magari lavora in fabbrica in un paesino di provincia. In ogni caso provo a sorridere alla vita nonostante le avversità e le difficoltà di essere uno dei primi artisti black del “Belpaese”.
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Insieme a DJ Marteh e Rebecca Kazadi hai dato vita al format itinerante Afrowave che torna a Milano in occasione della Milano Music Week. Che evento state preparando?
Se ne vedranno delle belle! Il nostro chef Aziz sta preparando dei pasti super, nati dalla fusione dell’alta cucina italiana e il mondo afro! Inoltre, so che Amoro, l’artista che si esibirà, ha preparato uno show apposito ed infine Marteh, il nostro dj, che potete scommetterci non delude mai.
Ci sono altri progetti in lavorazione?
Troppissimi! Probabilmente nel 2025 mi vedrete in un altro film, inoltre sto scrivendo una sceneggiatura. Chiaramente ho pronte tante nuove canzoni, tantissime nuove canzoni…vi inonderò.
Immagini da Ufficio Stampa