Burnout a Roma per i lavoratori: secondo un’analisi dettagliata la situazione è drastica, cosa sta succedendo

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Lo stress lavorativo copre ogni settore e non è un caso che la Roma risulta essere la seconda città dopo Milano ad avere un tasso di burnout molto alto.

L’analisi è stata condotta per mezzo dei dati INAIL da cui è emerso che vi è stato un aumento del 17,9% delle denunce di malattie professionali legate a disturbi psichici e comportamentali rispetto allo stesso periodo del 2023.

Burnout a Roma, qual è la situazione lavorativa nella Capitale

Unobravo ha raccolto i dati INAIL per indagare sulla situazione lavorativa e psicologica delle persone nelle città. Roma, appunto, risulta essere una tra le zone più stressanti dove poter lavorare. Nel Lazio è l’area con il maggior numero di richieste d’aiuto, l’8,2% provengono proprio dalla città eterna. La prima è Milano e la terza Torino.

I motivi di tale pressione in aumento possono manifestarsi per i continui disagi relativi ai mezzi pubblici, una vita sempre più frenetica e esigenze da parte dei datori di lavoro che spesso risultano essere impossibili da accontentare.

Cos’è il burnout e perché si manifesta

Il burnout è una condizione che si sviluppa in quattro fasi: entusiasmo, stagnazione, frustrazione e disimpegno. Si tratta di un modo di esporre le proprie emozioni da un punto di vista psicologico e fisico in relazione ad una serie di eventi che si verificano negli ambiti lavorativi.

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Le donne sono coloro che chiedono più aiuto, circa il 66,3%. A seguire vi sono coloro che hanno appena iniziato a lavorare, giovani di età compresa tra i 25 e 34 anni. Si tratta di una condizione che si manifesta con sintomi come stanchezza fisica e mentale, demotivazione e senso di inadeguatezza.

Le cause sono varie ma quelle che vanno per la maggiore sono relative a problemi relazionali con colleghi e superiori, carico di lavoro, scarsa comunicazione e mobbing.

FOTO: SHUTTERSTOCK