Daniela Idi, EMEA Marketing Director di Motorola, ci racconta l’iniziativa ‘Bouncing for Good’ tra basket e mezzi tecnologici.
Bouncing for Good è l’iniziativa di Motorola, in collaborazione con Eurolega, che unisce basket e tecnologia. Prevista in questa fase iniziale in sei paesi europei, il progetto è da poco sbarcato in Italia con l’EA7 Emporio Armani Milano. Dopo l’evento inaugurale a Sopot, in Polonia, Bouncing for Good è infatti arrivato all’Istituto Comprensivo Arcadia di Milano, dove ha coinvolto 150 studenti di 11 anni. L’iniziativa è iniziata con due workshop il 12 e il 14 novembre 2024, in cui gli studenti hanno partecipato a sessioni guidate dagli allenatori One Team dell’EA7 Emporio Armani Milano e supportate da uno psicologo dello sport parte della Fondazione Laureus. Nel corso dei workshop, gli studenti hanno appreso preziose competenze di vita come il lavoro di squadra, il rispetto e la resilienza, utilizzando il basket come mezzo per promuovere un impegno sociale positivo. Ai workshop hanno partecipato Shavon Shields, Giampaolo Ricci e Ousmane Diop.
«Motorola oggi è un’azienda ben conosciuta grazie all’heritage e per l’innovazione che stiamo portando nel mercato della tecnologia. – ci racconta Daniela Idi, EMEA Marketing Director – Abbiamo una storia di più di 20 anni che ci conferma leader nel settore. Tuttavia, pensiamo che si debba essere rilevanti non solo attraverso comunicazioni di prodotto o con l’offerta dell’ultima tecnologia. Essere rilevanti significa anche offrire alle generazioni e alle persone soluzioni e valori che vadano oltre la tecnologia o che possano fare empowerment: migliorare le vite stesse con la tecnologia».
Motorola e l’iniziativa Bouncing for Good
È con queste premesse che nascono iniziative come Bouncing for Good: «Abbiamo a cuore – dice Daniela Idi – la vicinanza delle comunità meno rappresentative del mondo. Abbiamo introdotto lingue come il ladino nei nostri devices e sviluppato funzioni per persone con difficoltà, così che possano usare le stesse tecnologie ogni giorno. L’angolo del CSR (Corporate Social Responsability, ndr), cioè la volontà di diventare significativi e saper interpretare le necessità delle community oltre la tecnologia, così come rendere la tecnologia uno strumento di vita comune, è nel nostro DNA».
In quest’ottica, Bouncing for Good – come ci spiega Daniela – è un progetto EMEA non globale «sviluppato con la volontà di sostenere e avvicinarci alle persone che usano i nostri devices». «La nostra mission – continua – è portare benefici al centro dell’esperienza delle persone, partendo in particolare dalle necessità dei bambini. Bouncing for Good è infatti un progetto pensato per ragazzi dai 9 ai 13 anni, bambini con difficoltà ad avvicinarsi alla tecnologia e anche allo sport. Ecco perché, attraverso la partnership firmata a gennaio 2024 con Eurolega, abbiamo pensato che il progetto potesse portare i valori dello sport nelle comunità in difficoltà. E, tramite la tecnologia, raccontare lo storytelling di questi momenti. La partnership è andata oltre il posizionamento del brand in ambito sportivo. Vuole interpretare un ambito più umano e più realistico, in un certo senso».
Bouncing for Good arriva a Milano
A Milano, il primo giorno i giocatori hanno sorpreso gli studenti con una videochiamata in diretta. Il secondo giorno si sono uniti nuovamente, ispirando i bambini e approfondendo il loro legame con l’iniziativa. Non solo: l’EA7 Emporio Armani Milano, Motorola ed Eurolega hanno organizzato una cerimonia di donazione presso la scuola. Gli studenti hanno immaginato un design speciale per un pallone da basket creato durante i workshop, che è stato replicato su un reale pallone come ricordo per la scuola. Rappresentanti di Motorola, Eurolega e EA7 Emporio Armani Milano, insieme ai giocatori, hanno distribuito palloni da basket a tutti i 150 studenti.
«L’iniziativa è partita ad ottobre – racconta Daniela Idi – e prevede la copertura di diversi paesi in sei mesi: abbiamo iniziato con la Polonia, il primo paese coinvolto, per passare poi a Italia, Francia e Spagna. Seguiranno Grecia e Germania. Il programma ha l’obiettivo anche di vedere e misurare i risultati dei nostri incontri con le scuole. Questi bambini hanno difficoltà, situazioni di vita difficili e un mancato accesso allo sport o alla tecnologia perché la scuola non ha i fondi. Noi permettiamo loro di avvicinare lo sport alla loro vita, ma anche di raccontare i valori fondamentali dello sport e come la tecnologia possa amplificare la loro storia su diversi canali».
«Collaboriamo – continua – con diverse squadre celebri e con loro coinvolgiamo anche i giocatori più famosi, che hanno manifestato grande interesse sin da subito. Permettono in presenza ai bambini di giocare a basket e capire i valori fondamentali per la loro crescita. Completiamo l’offerta regalando a tutti i bambini simbolicamente palloni da basket, così che possano giocare, ma facciamo anche donazioni alle scuole di supporti IT. Pc e tablet per permettere ai bambini un futuro educativo più facile. Non vogliamo solo fare show off, ma essere realmente significativi nel supportare il futuro dei bambini».
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L’importanza della tecnologia
Bouncing for Good e iniziative simili sono fondamentali per Motorola secondo Daniela Idi. «Le aziende globali devono avere un impatto sulle comunità. – commenta – Devono andare oltre l’offerta dell’ultima tecnologia. È importante evolversi riflettendo sul nostro commitment nella società e questo è uno degli elementi caratterizzanti di Lenovo e Motorola. L’Italia da questo punto di vista è molto evoluta. Oggi vogliamo rafforzare l’impegno della filiale italiana anche in Europa. Bouncing for Good promuove l’uguaglianza, l’inclusione, l’educazione: un’azienda come Motorola deve avere un peso specifico su questi temi». Anche perché – secondo la Idi – «si sta sviluppando un trend di individualismo, mentre la tecnologia deve facilitare lo sharing»: «È giusto – precisa – dare voce a persone e situazioni che diversamente non sarebbero raccontate».
I dati parlano chiaro. «Motorola è molto conosciuto, ma oggi c’è una strategia di ringiovanimento del brand che porti a confermarne i valori, oltre a rappresentare ed essere sinonimo e simbolo delle necessità dei nostri users. – spiega Daniela Idi – Vogliamo però anche differenziarci dalla concorrenza: ecco perché vogliamo avvicinarci a queste comunità. Se diamo un occhio ai trend economici, sappiamo che i giovani nei prossimi 10 anni spenderanno molto in termini di tecnologia. È una generazione nativa, obsessed dai telefoni e dalla connettività».
«Il 91% dei giovani – continua – utilizza digital devices prima di andare a dormire. L’ultimo saluto è fatto sul telefono. Proprio per questo, se oggi la spesa delle popolazioni giovani è limitata, ci si aspetta che aumenterà di 10 volte nei prossimi 10 anni. C’è un fattore economico, ma anche di riferimento nel guardare al futuro del brand. Deve essere rappresentativo per chi ci sceglie, non solo per il logo ma per il beneficio che puoi offrire».
Implementare Bouncing for Good
E poi non ha senso attuare la solita demonizzazione. Serve piuttosto educazione. «Vanno stabiliti i parametri, così che capiscano cosa sia giusto e sbagliato», precisa la Idi. Ma i risultati di Bouncing for Good, ad ora, sono eclatanti: «Sono molto positivi, sia per la risposta dei bambini che per le reazioni da parte dei nostri consumatori. I Motorola users che vedono le attività condividono feedback molto positivi sul nostro impegno sociale. Oggi non si parla solo di engagement: stiamo facendo questa prima wave in sei paesi, ma vogliamo continuare perché crediamo molto nel progetto e vogliamo implementarlo».
Foto: Ufficio Stampa Motorola