Il divieto di fotografare nella Cappella Sistina, sebbene possa sembrare restrittivo, ha un obiettivo preciso

La Cappella Sistina, gioiello del Rinascimento e cuore dei Musei Vaticani, è meta ogni anno di milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo. Nonostante il fascino irresistibile dei suoi affreschi, c’è una regola ferrea che tutti i visitatori devono rispettare: è assolutamente vietato scattare fotografie.

Ma perché?

La risposta a questa domanda affonda le sue radici in un evento storico: il restauro della Cappella Sistina. Negli anni ’80, l’opera di Michelangelo fu sottoposta a un lungo e delicato intervento di restauro, durato quasi vent’anni. Per finanziare questo ambizioso progetto, la Santa Sede decise di affidare i lavori di restauro alla Nippon Television Network Corporation of Japan, che si aggiudicò l’appalto presentando l’offerta più vantaggiosa.

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L’accordo con la televisione giapponese prevedeva una clausola molto particolare: in cambio del finanziamento, la Nippon TV ottenne i diritti esclusivi per la ripresa fotografica e video dell’intero processo di restauro, nonché delle opere d’arte restaurate. Per un periodo di tre anni, solo l’azienda giapponese poté documentare e diffondere immagini della Cappella Sistina.

Perché il divieto persiste?

Una volta terminato il periodo di esclusiva, ci si potrebbe chiedere perché il divieto di fotografare sia rimasto in vigore.

Le ragioni sono molteplici. Innanzitutto per la tutela dell’opera d’arte: i flash delle macchine fotografiche potrebbero danneggiare gli affreschi, alterandone i colori e accelerandone il deterioramento. Poi occorre considerare la preservazione dell’atmosfera: la Cappella Sistina è un luogo di culto e di grande spiritualità. Fotografare all’interno di questo spazio potrebbe disturbare la concentrazione e la riflessione dei visitatori. Infine per un discorso pratico di gestione dei flussi turistici: limitando il numero di fotografie, si evita di creare assembramenti e si facilita la visita dei gruppi.

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Nonostante il divieto di fotografare, la visita alla Cappella Sistina rimane un’esperienza indimenticabile. L’impatto visivo degli affreschi di Michelangelo è talmente potente che le immagini rimangono impresse nella mente dei visitatori molto più a lungo di una semplice fotografia.