Dai passatempi più amati alla storia delle carte da gioco: curiosità in occasione dell’anniversario dell’abolizione della tassa da bollo.

Mentre i tornei di burraco e di tressette si moltiplicano all’ombra degli ombrelloni, l’azienda italiana Dal Negro ci ricorda che quest’anno si celebra un importante anniversario. Cinquant’anni fa – nel 1973 – veniva infatti abolita la tassa da bollo, un’imposta promulgata dal Regio Decreto nel 30 dicembre 1923 che imponeva ai fabbricanti e agli importatori il pagamento di lire 300 per mazzo (per le carte comuni) e di lire 500 per le carte di lusso su tutte le carte da giuoco fabbricate in Italia o provenienti dall’estero.

Il bollo – che consisteva in un timbro, una testa di Mercurio, con il volto rivolto a sinistra di chi lo guarda, impresso con inchiostro bruno-cupo dall’Officina delle carte valori di Torino – è oramai un lontano ricordo che campeggia ancora sui mazzi storici di Dal Negro, ora oggetti da collezione di grande valore. Tuttavia, ieri come oggi i giochi di carte più praticati restano quelli della tradizione. Tra questi, Burraco, Scala Quaranta, Machiavelli e Ramino con mazzi di carte a seme francese, ma anche Briscola, Scopa e Tressette con le celebri carte regionali.

Le carte da gioco e il successo dei giochi di carte tradizionali

Sebbene l’azienda abbia introdotto infatti diverse linee di prodotto – tra cui giochi i da tavolo e i giochi per l’infanzia – le carte da gioco continuano ad essere il prodotto di punta di Dal Negro.

«Giocare a carte è parte integrante dell’Italianità. – commenta Mattia Fiore, Digital Marketing Specialist di Dal Negro – Non c’è festa comandata, picnic all’aperto, giornata al mare o momento di relax che non veda qualcuno, un amico, un parente o proprio noi, estrarre un mazzo di carte per una partita tutti insieme. Trevisane, Napoletane, Piacentine… ogni regione, anzi addirittura ogni città, ha poi la propria tradizione ad arricchire l’enorme patrimonio storico e culturale che i giochi di carte custodiscono in loro».

Storia e curiosità delle carte: una passione millenaria

L’ipotesi più accreditata vede nascere le carte da gioco in Cina (tra il 608 al 908) e da qui, attraversando l’India e la Persia, arrivare in Turchia e nei paesi arabi. Arrivano poi in Europa dalle truppe moresche o dai mercanti veneziani che intrattenevano numerosi scambi con le regioni medio orientali per il commercio di spezie e seta.

Nel XIV secolo, il mazzo più diffuso in Italia era quello dei Tarocchi, composto da 22 arcani maggiori e 56 arcani minori. Con il mazzo completo si giocava a Triumphi (Trionfi), invece con le carte minori si praticava un gioco simile alla briscola denominato Trionfetti. Nel corso della storia, l’evoluzione dei mazzi ha portato ad una diminuzione del numero delle carte, probabilmente per ridurre il prezzo finale, fino ai regionali attuali che perlopiù utilizzano mazzi da 40 carte.

Tra carte regionali, semi francesi e burraco: le preferenze degli italiani

In Italia di particolare interesse sono le carte regionali di cui possiamo distinguere quattro famiglie principali. Le quattro famiglie principali si dividono per seme: il seme italiano, il seme spagnolo, il seme tedesco e il seme francese. Tipicamente queste carte vengono utilizzate per giochi come la celebre Briscola, la Scopa e il Tressette. Il seme francese si è tuttavia imposto come standard internazionale, ed è tutt’ora utilizzato per giochi iconici come Scala Quaranta, Ramino, Machiavelli, Bridge e Poker.

Ben più recente è invece la nascita del Burraco, un gioco che deriva dalla famiglia della Pinnacola, che si è sviluppato intorno agli anni ‘40 in Sud America, per poi diffondersi in tutta Italia. Ogni anno al Campionato italiano, a coppie e a squadre, che si disputa nella ormai consolidata sede di Riccione, sono migliaia le iscrizioni. La F.I.BUR. (Federazione Italiana Burraco, ente organizzatore del Campionato) conta quasi 16000 tesserati. 45.000 i mazzi dedicati al Burraco venduti mediamente da Dal Negro ogni anno.

Il gioco si rinnova: Seme con Seme e Carte Cucù

Le carte tradizionali rimangono le più apprezzate ma ci sono novità capaci di riscuotere grande successo, anche tra i più piccoli. Seme con Seme, ad esempio, è un gioco di carte basato sulla memoria che contribuisce a sostenere i progetti di Medici con l’Africa Cuamm. Parte del ricavato derivante dalla vendita del gioco viene infatti devoluto a sostegno dei progetti di cooperazione sanitaria portati avanti in Africa dall’associazione. Le Carte Cucù invece, opera di Nicolino Farina su commissione di 7bello Cartagiocofilia Italiana APS, sono invece dedicate a Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura per il 2023. Disegnate a mano, come un tempo, per omaggiare la memoria storica delle due città, sono un recente ingresso nel catalogo Dal Negro destinata a divenire un tassello importante nel racconto delle due città, unite ora in unico gioco, nonostante da sempre bonariamente rivali.