Tre ex ballerine hanno denunciato Lizzo per molestie e per aver creato un ambiente di lavoro estremamente ostile.
Tre ex ballerine di Lizzo avrebbero sporto denuncia contro la cantante, accusandola di molestie sessuali e di aver creato un ambiente di lavoro estremamente ostile. Accuse circolate e rese pubbliche appena un giorno fa e che già producono conseguenze: durante la tappa del tour a Boston, in Massachussets, Beyoncé avrebbe infatti volutamente omesso il nome di Lizzo mentre cantava Break My Soul (The Queens Remix). Al posto di cantare Betty Davis, Solange Knowles / [Erykah Badu], Lizzo, Kelly Rowl’ (You know you can do it), Bey avrebbe sostituito il nome di Lizzo con quello di Erykah Badu, ripetendolo quattro volte.
Nel mentre, il mondo del web commenta le accuse rivolte all’artista. Ancora più sconvolgenti, considerando che Lizzo è ormai considerata un modello di body positivity e di inclusività. Nella denuncia depositata a Los Angeles si legge che le tre ballerine sono Arianna Davis, Crystal Williams e Noelle Rodriguez. La Davis e la Williams sono apparse anche nel reality di Prime Video Lizzo’s Watch Out for the Big Grrrls.
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Nel racconto delle tre ballerine, viene descritta anche una serata in uno strip club di Amsterdam, durante la quale Lizzo avrebbe «invitato i membri del cast a toccare a turno gli spogliarellisti». Rivelato dalla NBC News, nel documento Ron Zambrano (avvocato delle tre accusanti) dichiara che «la bellissima natura di come Lizzo e il suo management trattano i loro performer va contro tutto ciò per cui Lizzo lotta pubblicamente. Privatamente deride i ballerini per il peso e li sminuisce in modi che non solo sono illegali, ma anche assolutamente immorali».
Discriminazione religiosa e molestie: le accuse contro Lizzo e Shirlene Quigley
Insieme a Lizzo, è stata denunciata anche Shirlene Quigley, a capo del corpo di ballo. Tra le accuse rivoltele, la condivisione di «fantasie sessuali oscene» e forme di discriminazione – pare – verso coloro che avevano avuto rapporti sessuali prematrimoniali. In breve, nella denuncia vengono citati reati di discriminazione religiosa, razziale e sociale.
L’episodio più controverso riguarda il licenziamento delle ballerine. Williams è stata licenziata ad aprile. In quei giorni, Lizzo avrebbe accusato il gruppo di ballerini di bere prima delle esibizioni, costringendoli a rifare i provini. Questa volontà si è tradotta in 12 ore consecutive di prove, definite «strazianti» nel documento di denuncia. Nell’incontro successivo, Williams ha difeso i suoi colleghi contro Lizzo ed è stata poi licenziata pochi giorni dopo (ufficialmente, «per tagli al budget»). Un licenziamento pubblico, che – secondo la Rodriguez – Lizzo aveva volutamente citato nella riunione successiva, sottolineando di avere «occhi e orecchie ovunque».
La riunione è stata registrata dalla Davis, ma – secondo la denuncia – quando Lizzo l’ha scoperto «è diventata furiosa, lanciando imprecazioni al gruppo e affermando che avrebbe fatto il giro della stanza, persona per persona, fino a quando qualcuno non avesse detto a Lizzo chi aveva effettuato la registrazione». Dopo aver confessato e sottolineato di averlo fatto solo per prendere appunti, anche la Davis è stata licenziata durante l’incontro. Prima che Lizzo andasse via, la Rodriguez le avrebbe quindi comunicato di sentirsi non rispettata e di preferire il licenziamento. In tutta risposta, mentre si allontava, Lizzo le avrebbe imprecato contro mostrando il dito medio.
Le testimonianze di altri ex collaboratori
La vicenda ha verosimilmente colpito l’intera industria discografica e gli stessi fan di Lizzo, tra chi difende l’artista e chi si schiera dalla parte delle presunte vittime. Nelle ultime ore, tuttavia, sia l’ex direttore creativo di Lizzo che altri suoi ex ballerini stanno parlando apertamente contro la cantante. «Per chiarezza – ha scritto in una story su Instagram Courtney Hollinquest – non faccio parte dell’azione di denuncia. Ma quando lavoravo lì ho vissuto le stesse identiche esperienze. Bravissime le ballerine a parlare e ad avere il coraggio di dire tutto apertamente».