AssoConcerti è l’associazione di categoria nata di recente che riunisce i maggiori produttori e organizzatori di spettacoli di musica dal vivo in Italia. Promotrice della Milano Music Week 2023, ha organizzato anche tre panel nello spazio Torneria Tortona (via Tortona, 32), tutti a ingresso gratuito su prenotazione. Il primo incontro, che si è svolto martedì 21 novembre, ha avuto come titolo Passato Presente e Futuro del live in Italia.
Presenti i rappresentanti di AssoConcerti, che hanno colto l’occasione per spiegare le ragioni della nuova associazione. “AssoConcerti rappresenta la nostra unità d’intenti e la voglia di cercare l’autorevolezza nel nostro mestieri, da sempre tra i principi fondanti”, ha esordito Ferdinando Salzano (Fondatore Friends & Partners).” Rappresenta quello che noi ci sentiamo esattamente oggi, in questo momento storico. Non che AssoMusica non ci abbia rappresentato ma sentivamo necessaria una nuova associazione per gli interessi della categoria”.
“AssoConcerti nasce anche per dare un peso a chi lavora nella musica dal vivo”, ha aggiunto Roberto De Luca (Presidente ed AD Live Nation Italia). “È un settore che si divide in due categorie, produttori nazionali che distribuiscono artisti sull’intero territorio e promoter locali. Abbiamo sentito la necessità di essere maggiormente rappresentati presso le istituzioni. La musica dal vivo è un fenomeno estremamente importante e non deve esser riconosciuta solo in certe occasioni ma come filiera industriale. Con questa associazione crediamo di poter dare qualcosa in più di quello che è stato fatto nel passato”.
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“Aggiungo anche – prosegue Maurizio Salvadori (Maurizio Salvadori – Fondatore, Presidente e AD Trident Music) – sentivamo la necessita di concretezza sugli argomenti da affrontare. Il nostro non è un lavoro facile e le problematiche possono essere diverse tra promoter locali e nazionali. Abbiamo una visione più ampia su quello che dovrebbe essere cambiato e, avendo noi esperienze ultradecennali, avevamo bisogno di maggiore rappresentatività. Confidiamo nel fatto che AssoConcerti possa dare risposte”.
Lo stato della musica live in Italia: la crescita e i limiti
Se da un lato il 2022 è stato di crescita senza precedenti con un totale di 54.600 concerti per un aumento del 110% rispetto al 2021, permangono molte criticità. Commentando i dati parziali SIAE relativi al 2023, la rappresentanza di AssoConcerti ha evidenziato che “abbiamo un paese che va a due velocità e questo si riflette anche nel mondo dell’entertainment. Sarebbe necessario uno shock a partire dagli artisti ad esempio applicando cachet diversi perché andare al sud implica costi diversi”.
“Credo che i dati SIAE siano condizionati dai grandi eventi concentrati al nord e centro”, ha osservato quindi Salzano. “È indubbio che le strutture abbiano limiti al Sud ed è naturale che i grandi eventi siano concentrati su Roma e Milano. Ma sono anche certo che per numero di show il Sud non è inferiore al nord, varia invece il numero di presenze proprio per le capienze disponibili”.
“Quello delle strutture è un problema che va avanti da qualche decennio, ma la situazione è purtroppo uguale a quarant’anni fa”, ha aggiunto Salvadori. “Certi tour invernali non possono avere luogo al di sotto di una certa capacità”. “Al Sud direi anzi che la situazione è peggiorata”, ha aggiunto De Luca ricordando “palazzetti dello sport a Caserta, Acireale e Palermo che ora non ci sono più o restano inutilizzati”.
In questo quadro, la RCF Arena di Reggio Emilia si pone come modello. “Sicuramente è un’esperienza e un punto di riferimento, complicatissimo però. È un esperimento tra pubblico e privato frutto di dodici anni e tre sindaci”, prosegue Salzano. “Ad oggi per spazi e disponibilità è un modello ma è uno solo. Per il resto, la situazione è disastrosa e di recessione rispetto agli anni passati anche a Milano e Verona, per esempio. Dobbiamo lottare con una serie di limitazioni per avere una data in più a San Siro e all’Ippodromo. Anche l’Arena è oggi limitata per la musica.
“Credo che il vero problema sia costituito dagli spazi per la musica, da alcune amministrazioni e dai costi organizzativi che si sono moltiplicati. Siamo quasi eroi a mantenere prezzi praticamente calmierati per i biglietti di ingresso, a tutela del consumatore. E siamo tra i più bassi d’Europa”.
Prospettive future
A snocciolare numeri importanti è stato, poi, De Luca. “Nel periodo da marzo a ottobre 2023, sono arrivati a Milano 1.150.000 spettatori, di cui 70mila stranieri. Questi determinano una ricaduta sul territorio in termini di tassa di soggiorno e turismo pario a circa 90 milioni di euro. Noi non cerchiamo sovvenzioni, siamo un’industria e come tale deve viaggiare con le proprie gambe, ma vogliamo poter lavorare. Comprendiamo certe limitazioni dovute ai disagi che alcuni eventi creano in città ma qual è il ritorno? Non vogliamo sovvenzioni ma facilitateci: siamo industrie che producono posti di lavoro e benessere”.
Lo sguardo passa, infine, alle prospettive future. “Oggi la musica è cresciuta tantissimo e c’è un’intera fascia di mercato coperta interamente dai giovanissimi”, ha osservato Salvadori. “È una finestra che si sta aprendo ancora di più a partire dalla fruizione della musica. Nei palasport ci sono 12enni e 14enni ma arrivano anche adulti e 70enni. È stata spazzato via quell’aurea di pericolosità del concerto: speriamo sia vissuto sempre di più come un momento di svago e sicurezza, contribuendo ad aumentare i fatturati con bilanci in crescita”.
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