“Un paesaggio nel paesaggio”. Sono questi i termini con cui Alfonso Femia, presidente di Atelier(s) Alfonso Femia, ha definito il nuovo aeroporto ‘Costa d’Amalfi’ a Salerno. Il progetto di ampliamento dello scalo, guidato da Deerns (mandataria), si basa su alcuni principi cardine che ne hanno orientato i lavori. Rispetto per l’ambiente, integrazione con il territorio e connessione con il paesaggio sono state, infatti, le linee guida condivide dal team. E l’obiettivo è stato conciliare le esigenze tecniche e la modularità, necessaria per una futura estensibilità, con una scelta architettonica armonica con l’entroterra salernitano.
L’aeroporto, a circa 20 chilometri da Salerno, si sviluppa lungo la statale Tirrena Inferiore che collega Salerno a Reggio Calabria. Il territorio è, dunque, caratterizzato da una vocazione agricola che incarna a pieno il paesaggio e che il progetto ha tenuto fortemente in considerazione. Tre gli interventi programmati a partire dal nuovo terminal di circa 16 mila metri quadrati. La struttura si svilupperà su due piani esterni e un piano interrato di 2mila metri quadrati e il completamento e previsto per tappe successive.
Quindi, si è lavorato sull’allungamento della pista di decollo fino a 2.200 metri e sull’area di parcheggio e accesso all’aeroporto. A ciò si aggiunge un edificio polifunzionale di circa 2.000 metri quadrati che completa un progetto moderno e funzionale, coerente con gli aspetti paesaggistici, ambientali ed esperienziali del territorio.
Architettura e paesaggio
Il nuovo aeroporto, nella sua prima configurazione, potrà fino a 3,3 milioni di passeggeri secondo una proposta progettuale fortemente identitaria. Il progetto, del resto, risponde anche agli obiettivi di modularità, espandibilità e prestazione energetica (sostenibilità) come spiega Alfonso Femia. “L’idea generatrice nasce dall’atmosfera, dalle tracce, dalla sapiente messa a valore del territorio naturale e agricolo. Il terminal deve costituire per il passeggero una parte del viaggio e della scoperta del territorio, inizio e fine di un’esperienza”.
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Alla base, dunque, l’idea di spazi funzionali modulari altamente efficienti e collegati tra loro che possono estendersi e fondersi con il territorio. La struttura è sormontata da una copertura a falde alternate e variabili che è sia espressione architettonica sia dispositivo tecnologico. L’obiettivo è creare uno strumento flessibile nell’arco stagionale ed evolutivo, nelle fasi di ampliamento, con modalità e tecnologia semplice senza limitazioni dell’operatività dello scalo.
Davanti all’ingresso dell’aeroporto “Costa d’Amalfi” si estenderà una piazza vera e propria interfaccia tra terminal e territorio. Coperta da un sistema a grandi falde, a geometria variabile, creerà zona d’ombre e sarà caratterizzata da verde diffuso e vaporizzatori d’acqua, anch’essi mitiganti del clima. L’architetto Femia ha spiegato che nel nuovo terminal ogni viaggiatore ritroverà le caratteristiche tipiche dell’architettura mediterranea. La luce naturale scriverà i diversi momenti del viaggio e anticiperà tra materia e relazioni prospettiche la dimensione immersiva nel paesaggio.
Materiali locali e rispetto per l’ambiente
L’interior design del terminal è concepito come sequenza di ambienti che consentono l’interazione con gli elementi naturali. Inoltre, i materiali che verranno utilizzati negli spazi alternati delle corti interne si ancorano alla tradizione locale: la ceramica, tra cui quella di Vietri, il cotto. Il paesaggio entrerà nel terminal e il terminal diventerà paesaggio, creando un microclima salubre e respirabile, proteggendo l’edificio dal vento e mitigandone il carico termico.
In primo piano, infatti, la scelta d’impianti di ultima generazione che permetteranno di ridurre le emissioni di CO₂ di circa 390 tonnellate/anno. Nella struttura modulare di copertura a falde alternate e variabili, composta da pannelli microforati e pannelli opachi rivestiti in ceramica policroma, verranno integrati pannelli fotovoltaici. “Abbiamo realizzato un progetto ambizioso che classificherà l’Aeroporto di Salerno come uno degli scali più all’avanguardia con un mix di tecnologia, innovazione, sostenibilità e arte, grazie a un proficuo lavoro di squadra”, ha affermato Giuseppe Dibari, Managing Director Deerns Italia.
Grande attenzione è dedicata al risparmio idrico: l’acqua meteorica sarà opportunamente raccolta e riutilizzata per gli usi non potabili consentiti (irrigazione e risciacquo toilette). Doveroso impegno verso una regione che l’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche valuta a rischio desertificazione. Per le unità di trattamento d’aria sarà utilizzata una filtrazione avanzata avendo a che fare con zone particolarmente vicine agli aeromobili.
Immagini AFEMIA da Ufficio Stampa