Addio ai profili condivisi su Netflix. Anche in Italia la pratica è stata resa illegale e disabilitata, costringendo chi condivideva l’abbonamento streaming con parenti e amici non conviventi a pagare un costo aggiuntivo oppure a rescindere l’abbonamento.
LEGGI ANCHE: Aiello, ‘Romantico’ come atto di coraggio: «Mi sono perdonato e ho ritrovato una preziosa leggerezza»
Anche per questo forse lo studio condotto da The Trade Desk, advertising technology platform globale e YouGov, società internazionale di ricerche di mercato e data-analyst, ha dato come risultato generale che 3 italiani su 5 sono favorevoli ad inserimenti pubblicitari nei servizi streaming laddove sino ad oggi non erano contemplati, in cambio di un minor costo dell’abbonamento.
In termini di propensione alla spesa, quasi due terzi (65%) dei consumatori intervistati dichiara un tetto di spesa di 30 euro al mese per accedere a più servizi streaming. Questo accresce il potenziale per le piattaforme free o a basso costo grazie all’inserimento dalla pubblicità. Infatti, il 59% dei telespettatori italiani intervistati preferirebbe un servizio gratuito finanziato dalla pubblicità, oppure un servizio meno costoso sostenuto da spot pubblicitari che però siano rilevanti e limitati.
Dallo studio emerge come il 35% dei telespettatori italiani intervistati afferma di volere “meno pubblicità in generale”, il 40% di gradire “meno interruzioni pubblicitarie” e il 37% di desiderare “interruzioni pubblicitarie più brevi”.