Bjork molestata da un regista danese
Mentre tutto il mondo del cinema parla di Harvey Weinstein e delle storie di molestie e abusi sessuali ai danni di attrici e colleghe, Bjork, cantante islandese, ha voluto raccontare la sua esperienza di molestia vissuta nell’industria cinematografica.
Senza mai fare il nome del suo molestatore, Bjork ha parlato di un regista danese e, poiché è comparsa solo in pochi lungometraggi, tra cui Dancer in the Dark del danese Lars von Trier, viene da pensare che il regista misterioso sia proprio lui.
Bjork e il lungo post su Facebook
Spinta da tutto quello che sta accadendo in queste settimane e leggendo le tante testimonianze delle vittime di Weinstein, Bjork si è fatta avanti su Facebook pubblicando un lunghissimo post. Sul social network la cantautrice islandese ha raccontato di essersi resa subito conto, una volta entrata nel mondo del cinema, che essere umiliata e molestata dal regista fosse, praticamente, la normalità: “Cominciai a diventarne consapevole: era una cosa diffusa che un regista potesse toccare e molestare le sue attrici quando voleva e che le istituzioni del cinema lo consentissero”.
Poi, riferendosi al regista danese mai citato esplicitamente, Bjork ha dichiarato di essere riuscita a respingerlo, perché, dopo aver raggiunto una buona posizione a livello musicale, non aveva nulla da perdere, né aveva in mente di perseguire la carriera da attrice: “Io lo respinsi ripetutamente e lui mi tenne il broncio e mi punì creando tra le persone che lavoravano con lui un’incredibile rete di impressioni negative secondo le quali io ‘ero complessa’”.
“Mi preoccupa pensare che altre attrici che lavoravano con lo stesso uomo non lo abbiano fatto. Il regista era pienamente consapevole di questo giochino – ha continuato la cantante su Facebook – e sono sicura che il film che ha fatto dopo era ispirato all’esperienza che ebbe con me. Perché io fui la prima che lo affrontò e non gliela fece passare liscia”.
Dopo aver raccontato la sua esperienza, infine, Bjork ha lanciato un messaggio di speranza, raccontando che, dopo il confronto con lei, il regista ha avuto relazioni più corrette e pertinenti con le sue attrici: “Spero che questa testimonianza riesca ad aiutare tutte le attrici e gli attori. Mettiamo fine a tutto questo”, ha scritto infine la cantante.
E speriamo davvero che il suo messaggio possa aiutare chi ancora ha paura di parlare.