Il 23 marzo è uscito al cinema Delta, secondo lungometraggio di Michele Vannucci, interpretato magistralmente da Luigi Lo Cascio e Alessandro Borghi. Scenario di questo racconto è il Delta del Po: qui si scontrano bracconieri e pescatori, persone come Elia e Osso. Una storia che prende spunto da una realtà poco nota che si consuma sulle sponde del fiume e che Vannucci trasforma in un moderno western in cui, come sottolineano gli attori nella nostra intervista, non ci sono buoni o cattivi.
«Vivevo a Bologna. Storie di pescatori e terre selvagge arrivavano in città come leggende. Nel libro di Paolo Rumiz, Morimondo, diario di un viaggio lungo il fiume, mi sono imbattuto in una testimonianza di quelli che allora venivano chiamati i pirati del Po: pescatori di frodo stranieri avvistati lungo gli argini, come fantasmi. Così, per due anni, ho esplorato il grande fiume, conosciuto i suoi abitanti. In quelle terre in cui la piena è ancora un mistero da temere, è cresciuta in me la voglia di riscoprire un immaginario e raccontarlo attraverso un film di genere: un western fluviale, un conflitto contemporaneo tra comunità di indigeni e forestieri, in lotta lungo la frontiera», spiega il regista Michele Vannucci.
Nasce così la storia raccontata in questo film, una pellicola intensa in cui la coppia Borghi Lo Cascio esplode e funziona benissimo.
LEGGI ANCHE: Luigi Lo Cascio in ‘The Bad Guy’: «È una serie a tratti shakespeariana»
Luigi Lo Cascio è Osso
«A me piaceva di più il suo personaggio veramente! – racconta Luigi Lo Cascio -Infatti sono andato là a propormi ma non sono stato considerato per motivi fisici! Nel senso che sembrava inattendibile che io facessi il suo personaggio, mentre lui poteva farli benissimo tutti e due!».
Luigi Lo Cascio si conferma un attore straordinario, e rende perfettamente il personaggio di Osso.
«È un personaggio pacifico, che sta bene con gli altri, un ecologista che condivide. Gli piace il senso di comunità, si occupa della sorella da tutta una vita ed è innamorato (anche se in modo un po’ goffo che fa sorridere) di un amore che non ha alcuna speranza. All’improvviso succedono alcune cose in una maniera travolgente e inaspettata; ed improvvisamente è come se si creassero le premesse dell’esistenza di un’altra persona. Un’altra persona però che era già dentro di lui».
Ed è stata questa possibilità di scoprire poter essere altro da quello che si è che ha interessato l’attore; la possibilità di scoprire di avere dentro di sé una sorta di seme nascosto che se annaffiato con la giusta acqua può diventare anche qualcosa di violento.
Alessandro Borghi: «È la prima volta che affronto un personaggio così»
Alessandro Borghi non è nuovo a lavorare con Michele Vannucci. «La stima e l’affetto che ho nei confronti di Michele – dice – mi portano sempre ad avere un approccio nei confronti delle cose che scrive che mi propone che è un approccio di sorpresa di scoperta, dove so che a un certo punto ci sarà da faticare». Il suo Elia è un uomo che aveva chiuso completamente i ponti con il passato, ma che poi si trova costretto a tornare.
«È la prima volta che affronto un personaggio così, che è costretto a tornare indietro ad essere un essere umano, ad essere una persona. Lui è parte della terra è un animale, pesca per vivere e sopravvivere. Vede nella sua famiglia rumena, la famiglia Florian, gli unici esseri umani che sono stati in grado di riportarlo ad una dimensione umana che lo ha portato lì e iniziare un percorso di normalizzazione. Un percorso inverso a quello che compie Osso e in questi due percorsi inversi questi due personaggi si incontrano ed esplodono».
Vi lasciamo alla nostra intervista con Luigi Lo Cascio e Alessandro Borghi, ricordandovi che l’appuntamento con Delta è al cinema dal 23 marzo.
Crediti foto: Adler Entertainment