Alla Festa del Cinema 2015 arriva nella selezione ufficiale l’atteso documentario di Brian Hill su una sconcertante vicenda realmente accaduta in Svezia, The Confessions of Thomas Quick, realizzato sul registro di una falsa inchiesta giornalistica.
The Confessions of Thomas Quick, sinossi.
Nel 1980 Johan Asplund, un ragazzino di 11 anni, uscì di casa per andare a scuola, ma non ci arrivò mai, scomparve misteriosamente. Tredici anni dopo in una clinica psichiatrica nel nord della Svezia un paziente di nome Thomas Quick, conosciuto anche come Sture Bergwal rivela al suo terapeuta di aver rapito, stuprato e ucciso il piccolo Johan. E aggiunse che aveva fatto la stessa cosa con altre 39 persone tra il 1980 e il 1991. Dopo 13 anni si è dunque scoperto un sadico e folle pluriomicida, il primo in Svezia, ma il film racconta qualcosa di più assurdo. Perché dopo 10 anni Thomas Quick ritrae la sua confessione, si dichiara innocente e sarà assolto da tutte le precedenti condanne per gli omicidi confessati.
The Confessions of Thomas Quick, considerazioni
Il regista Brian Hill suggerisce nel documentario che furono le pressioni dei medici a indurre Quick / Bergwall a confessare crimini che non aveva mai commesso.
Nel documentario The Confessions of Thomas Quick, il regista porta lo spettatore nella incredibile vicenda utilizzando i toni del noir e quelli più paradossali e ironici, attraverso materiale d’archivio e ricostruzioni filmate, per rendere chiaramente l’ambiguità della confessione, della posizione della giustizia e dell’opinione pubblica, e riflettere con lo spettatore su quanto immagini e realtà siano manipolabili.