‘No more trouble’ di Tommaso Romanelli, «Ho trovato un uomo, un padre, un gruppo di amici, una persona innamorata, una passione gigantesca.»
Presentato in anteprima ad Alice nella Città No more trouble è una straordinaria storia di un’assenza, un viaggio nella memoria di un figlio alla ricerca di suo padre.
Tommaso Romanelli, che firma la sua opera prima, porta sul grande schermo la storia di suo padre Andrea Romanelli, scomparso in mare nel 1998 in seguito ad un drammatico incidente durante una traversata atlantica. Sono passati più di 25 anni da quando Andrea, progettista navale e velista, è scomparso in mare: stava tentando, con Giovanni Soldini, il record nella traversata dell’Atlantico. Tommaso aveva 4 anni.
Ora, da regista, affronta un viaggio nella memoria alla scoperta del padre in cui emerge tanto amore.
No more trouble: cosa rimane di una tempesta
«Quello che rimaneva di quella tempesta lì era per me tanto dolore, un dolore totalmente ignoto che non conoscevo, che non avevo mai, di cui non avevo ricordo. – Spiega Tommaso Romanelli ai nostri microfoni – Facendo questo film ho trovato tanto altro: un uomo, un padre, un gruppo di amici, una persona innamorata, una passione gigantesca. Quindi a volte di una tempesta rimane anche altro oltre a quello che si dava per scontato che ci fosse».
Una tempesta che ha lasciato un segno profondo anche in Giovanni Soldini. Come racconta nel documentario la sua più grande paura era perdere un amico in mare. Paura che purtroppo si è avverata.
«Ogni esperienza anche le più normali ti insegnano delle cose. Quell’esperienza lì, che è stata così devastante così importante per noi e per le nostre vite, mi ha lasciato molto in difficoltà, con tante paure. – Racconta Soldini – All’inizio è stato veramente difficile. Poi avevo avevo preso degli impegni, ci tenevo tantissimo che la barca che aveva fatto Andrea facesse quello per cui era stata costruita….però è stato tosto molto tosto.»
Crediti foto@Ufficio stampa Indigo Film e Ufficio stampa Tucker Film