‘Soul’ arriverà sulla piattaforma Disney+ a Dicembre, ma regista e produttori non escludono un possibile passaggio in sala quando la situazione sarà più tranquilla.
La Festa del Cinema di Roma 2020 ha preso il via, e ad aprire le danze in sala è stato l’atteso film della Disney Pixar ‘Soul’, diretto dal premio Oscar Pete Docter.
Soul il nuovo capolavoro Disney Pixar: cercate la vostra scintilla
Un film che si interroga su temi grandi come il senso della vita, e se veramente veniamo al mondo con una missione da compiere. Come ha raccontato il regista Pete Docter, durante la conferenza stampa online in collegamento dagli Stati Uniti assieme a Kemp Powers (co-sceneggiatore del film) e Dana Murray (produttrice), forse l’idea di questo film nasce da una crisi di messa età, dal continuo chiedersi se si è pienamente soddisfatti del risultato ottenuto.
“Io mi sono innamorato dell’animazione all’età di otto anni, è diventata un’ossessione, ma solo dopo Inside Out mi sono ritenuto pienamente soddisfatto del risultato ottenuto. Tutti ci ripetiamo di dover inseguire fino in fondo le nostre passioni; Soul dice che per certi versi è così, ma che la vita è anche più complessa. So che sembra assurdo trattare temi del genere in un film per famiglie, ma la Pixar ci offre la possibilità di farlo in maniera divertente.”
Il film racconta la storia di Joe Gardner, musicista jazz che in attesa della sua grande occasione, insegna musica ad un gruppo di studenti in una scuola di New York. Arriva finalmente il giorno della sua grande occasione: suonare in uno dei più famosi locali jazz. Ma un passo falso lo proietterà in un luogo fantastico dove le anime nuove ricevono la loro personalità, le caratteristiche e gli interessi, prima di essere inviate sulla Terra. Qui incontrerà 22 una giovane anima che non vuole iniziare il suo viaggio, cosa avrà mai di così affascinante l’esperienza umana? Ed è proprio con 22 che Joe si alleerà per tornare alla sua vita.
Con la delicatezza e la magia che solo Disney Pixar sa usare nell’affrontare temi così alti, il film rapisce e fa riflettere. Ma qual’è stato il momento in cui Pete Docter, Kemp Powers e Dana Murray nelle loro vite hanno sentito di aver trovato la ‘scintilla’ proprio come i protagonisti del film?
Per il regista è stato tutto merito di un fumetto di Topolino.
“Oltre a leggere la storia, – racconta Docter – potevi scorrere le pagine e veder muovere il personaggio. Da bambino non ero molto bravo a disegnare, ma in compenso mi piaceva il movimento.”
“Non lo so, non riesco a trovare un singolo momento – ha invece detto Kemp Powers – probabilmente è stato quando, alle scuole medie, ci hanno incoraggiato a scrivere. Da bambino non sapevo di possedere delle qualità, ma gli insegnanti mi hanno detto che ero bravo a raccontare storie e mi hanno incoraggiato a scrivere e ad impegnarmi. Si tratta di un bell’incoraggiamento, soprattutto quando sei piccolo.
“Ci sono state tante cose nella mia vita che mi hanno fatto scattare la scintilla – racconta Dana Murray – dallo sci alla pallavolo ai miei figli”
Crediti foto@Ufficio Stampa Fondazione Cinema per Roma