Il mondo fantastico immaginato da Guillermo Del Toro nel suo The shape of water – La forma dell’acqua si appresta a ‘sbancare’ gli Oscar 2018, dopo essere già uscito trionfante dalla Mostra del Cinema di Venezia, dove ha vinto il Leone d’oro (su strada anche due Golden Globes, miglior regista e miglior colonna sonora).
Sono 13 le nomination guadagnate dal film di Del Toro, che lo portano di diritto nella gallery dei film più nominati di sempre nella storia dell’Academy: Miglior film, Miglior regista, Miglior attrice protagonista a Sally Hawkins, Miglior attrice non protagonista a Octavia Spencer, Miglior attore non protagonista a Richard Jenkins, Miglior sceneggiatura originale, Miglior montaggio, Miglior scenografia, Miglior fotografia, Migliori Costumi, Miglior montaggio sonoro, Miglior sonoro e Miglior colonna originale.
Per creare il mondo in cui è ambientata la storia il lavoro è stato lungo ed articolato: dopo aver visionato innumerevoli materiali fotografici di archivio per la creazione delle scenografie, Del Toro ed il production designer Paul Austerberry hanno iniziato a dare vita all’universo visionario del regista.
“Il laboratorio in cui è situata la piscina coperta che ospita la creatura ha delle influenze high tech mantenendo l’aspetto di una sala degli orrori. Non volevamo un laboratorio sterile e luminoso, piuttosto l’idea era quella di realizzare un ambiente che creasse inquietudine – ha raccontato Austerberry- La stanza della creatura è un labirinto di condutture, canali e camere cilindriche”.
Guillermo Del Toro voleva trasmettere l’idea di un’officina medioevale, non moderna, un luogo che fosse simile ad una prigione con catene e tavoli chirurgici: nella featurette possiamo dare uno’occhiata in anteprima al laboratorio, alla cisterna e alla casa di Elisa.
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