Intervista a Massimiliano Cavaleri, direttore artistico di Marefestival Premio Troisi, giunto alla sua XIII edizione.

Ha preso il via la XIII edizione del Marefestival Premio Troisi che riunisce a Salina, da venerdì 14 a domenica 16 giugno, illustri personalità del cinema, della comicità e della musica in ricordo dell’attore napoletano che mosse i primi passi proprio da comico per poi diventare un’importante firma del grande schermo. Tra gli ospiti Francesco PannofinoCarla SignorisBarbara BouchetSergio FrisciaAlessio Boni, Francesca Inaudi, Corrado Azzollini, Uccio De Santis, Mario Incudine Alberto Urso con la partecipazione di Maria Grazia Cucinotta, madrina da sempre della manifestazione e interprete dell’ultimo capolavoro troisiano Il Postino girato sull’isola e che compie 30 anni. Il Premio Troisi è organizzato dai giornalisti Massimiliano Cavaleri (direttore artistico) e Patrizia Casale in collaborazione con Francesco CappelloGiovanni Pontillo e Nadia La Malfa. La nostra intervista a Massimiliano Cavaleri.

Premio Troisi: intervista a Massimiliano Cavaleri

Marefestival Premio Troisi è arrivato alla XIII edizione: che traguardo rappresenta questo numero e come si è evoluto lo stesso Festival negli anni?
«Ogni traguardo è un punto di arrivo ma anche di partenza, perché aumenta la responsabilità nei confronti del pubblico di offrire un programma sempre più ricco e variegato, con artisti, film e incontri di grande livello. La prima edizione, nel 2012, era ad inizio agosto. Adesso l’attrattiva del Festival che diventa sia motore economico per l’isola sia volano di brand reputation, consente di farlo in un periodo di bassa stagione come metà giugno. Questo anticipo di date, graduale nelle varie edizioni, è il termometro della crescita riscontrata dovuta alla cura dei dettagli e dei contenuti e alla celebrazione di Troisi, che è stata la nostra scelta identitaria».  

Marefestival ricorda e omaggia ogni anno Massimo Troisi: quanto è importante ricordare la sua figura e la sua eredità, anche per le nuove generazioni?
«Troisi è stato un poeta del cinema, il comico dei sentimenti. Un attore e regista geniale e irripetibile: ancora oggi emoziona e manca a tutti noi, eppure sono trascorsi 30 anni da quel fatidico 4 giugno 1994, quando morì per problemi cardiaci. Come tutti i poeti è immortale: per i giovani, appassionati di cinema e non, poter vedere e riscoprire i suoi film, non solo Il Postino (candidato a 5 Premi Oscar e vincitore di una statuetta per le musiche), attraverso le nuove piattaforme o grazie al nostro Festival, rappresenta un privilegio e l’opportunità di conoscere un artista che, pur essendo vissuto poco, ha lasciato tanto».  

Gli ospiti del Festival

Tantissimi ospiti quest’anno, dal cinema alla musica: cosa puoi dirci sulle presenze al Festival?
«Sono varie la categorie di Premio. Nella sezione Attori saranno insigniti del riconoscimento Francesco Pannofino, attore e doppiatore di altissimo livello, una delle voci più autorevoli del grande schermo, entrato nella storia del cinema; Carla Signoris, uno dei volti più amati e raffinati del nostro cinema; Barbara Bouchet, icona di eleganza e sensualità; Sergio Friscia, attore e showman a tutto tondo; Alessio Boni, numero uno del teatro, che vanta una carriera cinematografica importante; Francesca Inaudi, personalità apprezzata anche all’estero. Premieremo nella sezione Comici Uccio De Santis, che sta inventando un nuovo modo di fare ironia, made in Puglia. Tra i Produttori Corrado Azzollini con la proiezione della commedia d’autore Gli agnelli possono pascolare in pace, diretta da Beppe Cino e con protagonista Maria Grazia Cucinotta, madrina della nostra manifestazione fin dalla prima edizione». 

Non solo cinema, come dicevamo: Alberto Urso renderà omaggio alle musiche de Il Postino. Quanto è importante per voi che il Festival sia trasversale e quanto peso ha la musica nel cinema e nell’immaginario comune?
«Musica e cinema, da quando finì il muto e iniziò il sonoro, sono un binomio inscindibile. Sarebbe difficile immaginare oggi grandi film senza la colonna sonora. Il Festival è sempre stato trasversale in questo senso, anche perché non è solo un articolato contenitore culturale ma anche un momento di spettacolo e intrattenimento nelle piazze di un’isola e nel periodo quasi estivo, dunque la musica diventa elemento catalizzatore dei Premi cinematografici. In ogni edizione accogliamo alcuni big, quest’anno sul palco due siciliani: oltre ad Urso, vincitore di Amici nel 2019 e in gara a Sanremo 2020, Mario Incudine, uno degli artisti più versatili della scena musicale e teatrale italiana».  

Marefestival Premio Troisi: la location e il ricordo de Il Postino

Anche la location ha il suo peso: cosa rappresenta per voi essere ospitati e arricchire il calendario di Salina?
«Marefestival ormai è diventato uno degli appuntamenti più attesi e prestigiosi dell’arcipelago eoliano e di recente siamo entrati ufficialmente nel Coordinamento dei festival cinematografici della Sicilia. I veri punti di forza della nostra kermesse sono l’esclusività delle location e l’atmosfera, particolarmente magica, una dolce vita made in Eolie (come recita la canzone sigla del festival scritta per noi), che si crea tra artisti, ospiti, pubblico e giornalisti, che non è facile ritrovare in altre manifestazioni. Marefestival è un evento di nicchia, dove poche centinaia di persone si ritrovano per condividere emozioni e contenuti in un posto tra i più suggestivi d’Italia». 

Il Postino quest’anno compie 30 anni: cosa ha rappresentato per te e rappresenta oggi questo capolavoro?
«Quando consegnai anni fa il Premio a Maurizio Costanzo, disse che Troisi fu una perdita secca. Ancora oggi, e lo percepisco soprattutto durante il festival, rappresenta un prezioso riferimento. L’emozione degli artisti, spesso per la prima volta a Salina per conoscere i luoghi del film, è forte perché Troisi era unico, irripetibile, un angelo capace di toccare il cuore e le corde della sensibilità di ogni spettatore con frasi e pensieri brevi ma intrisi di significato e originalità. Il Postino è il suo testamento cinematografico: la storia del portalettere che diventa amico del grande poeta Neruda rispecchia lo stile troisiano. L’uomo qualunque, modesto e umile, accede ad una conoscenza più colta, nobile e aulica: Quando la spieghi la poesia diventa banale, meglio di ogni spiegazione è l’esperienza diretta delle emozioni che può svelare la poesia ad un animo predisposto a comprenderla, recita il Noiret-Neruda… e l’animo di Massimo l’ha compresa».