La British Board of Film Classification (BBFC) ha stabilito che il film Mary Poppins, per i minori al di sotto dei 15 anni, deve essere visto solo in compagnia di un adulto. Una decisione che segue il solco del politically correct e che già scatena polemiche, soprattutto considerando che il film di Robert Stevenson – del 1964 – vanta ben 60 anni.
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Secondo il Daily Mail, la recente decisione di passare la pellicola da U (adatta a tutti) a PG dipende dall’uso di linguaggio discriminatorio nei dialoghi. Sotto accusa alcuni termini usati per descrivere i Khoikhoi, tra i primi abitanti dell’Africa meridionale. Più nel dettaglio, è l’Ammiraglio Boom a usare la parola discriminante (Hottentot), usata solitamente in modo offensivo dai coloni olandesi. La classificazione PG avrà conseguenze solo sulla versione cinematografica del film, mentre la Home Version resta U.
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«Capiamo dalle nostre ricerche su razzismo e discriminazione che una delle preoccupazioni dei genitori sia il pericolo potenziale di esporre i bambini a linguaggi discriminatori – ha detto un portavoce al Mail – o a comportamenti angoscianti. E che possano ripeterli senza la consapevolezza della potenziale offesa».