Presentato in concorso ‘The power of the dog‘ di Jane Campion, film che segna il ritorno al cinema della regista a distanza di 12 anni. Tratto dall’omonimo romanzo di Thomas Savage racconta la storia di due fratelli: Phil e George Burbank. Carismatico allevatore che incute paura e rispetto alle persone attorno a lui il primo, mite e gentile il secondo. Quando il fratello porta a vivere nel ranch di famiglia la nuova moglie e il figlio di lei, Phil li tormenta finché non si ritrova vulnerabile alla possibilità di innamorarsi.
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“Rimanere affascinata dallo straordinario romanzo di Thomas Savage è stata pura gioia, ma non avevo mai pensato di farne un film, visti i tanti personaggi maschili, e i temi profondamente maschili. Mi sono invece chiesta quale regista l’autore, con la sua mascolinità ambigua, avrebbe voluto, e a poco a poco ho avuto la sensazione che lui mi appoggiasse un braccio sulla spalla, dicendomi: “Una pazza che è arrivata ad amare questa storia? Sì, è perfetta”. Ho messo tutta me stessa nel grandioso racconto di Savage, ne sono stata conquistata. In Phil ho sentito l’amante, e la sua tremenda solitudine. Ho percepito l’importanza e la forza di ogni singolo protagonista, e il modo in cui ciascuno si rivela alla fine. Sono onorata di condividere questo film con veri spettatori, in un cinema reale.”
Janem Campion – nelle note di regia
A dare voce e volto ai personaggio scritti da Savage, Benedict Cumberbatch, Kirsten Dunst, Jesse Plemons, Kodi Smit-McPhee. Phil il ‘cattivo’ di questa storia è interpretato da Cumberbatch, che si è detto felice di essere felice di essere tornato a ruoli così.
“Phil è un personaggio complesso che non è solo un cattivo; è una figura poetica e complessa. La sua tossicità è il risultato di come è stato cresciuto, emerge passo dopo passo e per me è stato ‘facile’ capirlo senza giudicarlo o condividere la sua mascolinità. È il frutto della sua tragedia personale, ha paura che gli rubino le cose che ha.. gli affetti. È oppresso, isolato nella sua sua situazione. Ma la riconosce e cerca di cambiare le cose. Le persone che sono state danneggiate, tendono a creare danni negli altri, ma ognuno di loro non va lasciato solo, è qualcosa che va affrontato.”
Benedict Cumberbatch in conferenza stampa
Nel film Kristen Dunst interpreta Rose, la moglie di George; un ruolo che nel libro era quasi marginale.
“Credo che come donna mi interessasse molto il ruolo di Rose, amplificarlo nel film tenendo conto che è una donna del 1925. A quel tempo penso fosse difficile lamentarsi con il marito riguardo al fratello, sia per la gentilezza insita in lei che per la sua mancanza di fiducia in se stessa. Lei pensa di essere un obiettivo perché è sbagliata lei, e trova la ‘soluzione’ nell’alcol. È interessante come Thomas sviluppa il senso di isolamento.”
Jane Campion – in conferenza stampa
Come dicevamo in apertura ‘The power of dog’ rompe la lunga assenza della Campion dal grande schermo; in questi 12 anni ha esplorato il mondo delle serie tv che, come ha detto la regista in conferenza stampa, le piace tantissimo.
“Lavorare con le serie mi è piaciuto molto. Mi piace poter creare un mondo, una tonalità e svilupparla sempre di più. Netflix mi ha permesso di scegliere che tipo di produzione fare e da questa esperienza nasce anche la voglia di tornare alla libertà espressiva nel cinema.”
Jane Campion
Prima regista donna a vincere la Palma D’Oro al Festival di Cannes oramai 30 anni fa, come vede il ruolo delle donne nel cinema?
“Credo che le donne is stiano comportando molto bene. Una donna ha vinto l’oscar lo scorso anno, una donna ha vinto il Leone d’Oro nel 2020 a Venezia. La verità è che sa dai una possibilità alle donne non c’è niente che le possa fermare. Le statistiche parlano chiaro e non sono certo a favore delle donne. Ma c’è un cambiamento: le donne hanno più coraggio e hanno più sostegno non solo dalle altre donne ma anche dal mondo maschile.”
Jane Campion
Crediti foto@Kikapress