Un docu-film che racconta la ricostruzione certosina – e assolutamente scientifica – dei delitti del Mostro di Firenze: a rimettere tutto in scena, alla ricerca di una versione alternativa, un ingegnere informatico di Monza

Si avvicina la chiusura della produzione, iniziata a settembre 2023, del documentario “Mostrologia”, dedicato al crime universe ed in particolar modo all’attività di ricostruzione e blogging di Antonio Segnini, ingegnere informatico che vive a Monza, sulla serie di delitti attribuiti al Mostro di Firenze. Il documentario è prodotto da Velvet Movie e Matteo Benedetti, scritto da Lorenzo Muto e diretto da Iris Jaupi ed è in fase di realizzazione con il sostegno del MiC e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”. I sopralluoghi sono stati effettuati a luglio 2023 nella provincia Monzese dove abita il protagonista.

Antonio, il protagonista di questa opera, è un uomo sulla settantina, forgiato dalla mentalità logica, precisa e rigorosa derivante dal proprio mestiere di informatico – così raccontano gli autori di “Mostrologia” il principale ispiratore della pellicola – Un giorno si imbatte nella storia del “mostro di Firenze” e la sua vita prende un’altra piega. Il film mostra scene della vita di una persona decisa ad arrivare in fondo: a casa, con la famiglia, nel posto in cui vive. Mostrologia è una riflessione su quanto alcuni eventi, spesso lontani nello spazio e nel tempo, possano condizionare le vita delle persone.”

Mostrologia, quando la passione diventa ossessione

Che cos’è la Mostrologia? Un neologismo che ha origini ben precise: la storia drammatica del Mostro di Firenze e la serie di delitti che hanno sconvolto tra il 1974 ed il 1985 le campagne del capoluogo toscano. Ben 7 duplici omicidi rimasti senza un colpevole, nonostante i processi e gli arresti che si sono succeduti negli anni.

Una storia cruenta e un vero mistero: il Mostro di Firenze non ha mai avuto un nome (Pietro Pacciani è morto da uomo libero, Mario Vanni e Giancarlo Lotti sono andati in carcere con l’accusa di essere complici del mostro) ma in compenso ha una comunità di studiosi che lo analizzano e di fatto ancora, dopo tutti questi anni, vogliono stanarlo.

Un ossessione che diventa un blog, un libro e ora un film

Fra loro c’è anche Antonio Segnini, ingegnere informatico settantenne originario della Toscana che oggi vive in Brianza insieme al figlio Andrea. I dubbi su come sono state svolte le indagini lo portano a voler ricostruire i fatti per cercare una versione alternativa: ricostruirli nel vero senso della parola, con l’aiuto della famiglia, mettendo in scena fisicamente, con rigore logico, quanto accaduto.

Insieme al figlio Andrea, alla nipote Silvia e alla cognata Daniela realizza quindi una serie di ricostruzioni live-action, degne di un dipartimento investigativo di Polizia all’interno di una serie televisiva, effettuate con la massima serietà e il massimo rigore scientifico-balistico.

Antonio riporta il suo lavoro e le sue scoperte nel suo blog “Quando sei con me il mostro non c’è”, inaugurato nel 2015 e che oggi conta svariate tesi ed approfondimenti ed una vera e propria community.Dal 2020 approda anche sulla piattaforma YouTube su cui, al momento, ha prodotto oltre 140 video registrando quasi 5.000 iscrizioni ed oltre 1.300.000 visualizzazioni. Nel 2023 esce anche il libro omonimo, autoprodotto, che riporta tutta l’attività svolta, con un’incredibile risposta del pubblico ed oltre 100 recensioni. Le sue scoperte e le sue tesi sono anche riportate in numerose trasmissioni televisive a cui Antonio Segnini prende parte in qualità di esperto sul caso del Mostro di Firenze.

Come il Mostro di Firenze ha “affascinato” il web

Al centro di “Mostrologia”, come suggerisce il titolo, c’è il tempo libero come momento di evasione dalla nostra routine quotidiana – dichiarano l’autore Lorenzo Muto e la regista Iris Jaupi.

Quando abbiamo conosciuto virtualmente Antonio durante delle ricerche per un soggetto horror ispirato al Mostro di Firenze, sfogliando le pagine del suo blog siamo stati subito catturati dalle fotografie che accompagnavano i suoi articoli

Oltre all’estetica cruda e poco lavorata ciò che ci colpì fu soprattutto il fatto che le fotografie trasmettevano impegno e dedizione, caratteristiche che richiedono appunto tempo. La domanda che ci ha portati ad avvicinarci ad Antonio è: cosa spinge una persona qualunque ad approfondire tanto una vicenda che, per geografia, periodo storico e soprattutto per mestiere, è così distante?

Lasciarsi affascinare poi dalla “Mostrologia”, ovvero da “quel movimento, o per esagerare definiremmo sottocultura di persone, tutte diverse tra loro per estrazione sociale o età, che si ritrovano su forum, gruppi social o anche conferenze in presenza per discutere sui più assurdi dettagli degli omicidi del serial killer toscano”, è stato immediato. 

“Una comunità che ha le sue regole e i suoi equilibri, le sue antipatie e le sue “faide”, e che vede in Antonio Segnini e nelle sue scenografiche ricostruzioni il suo rappresentante più peculiare”

Mostrologia” ha come obiettivo quello di documentare il lavoro di un uomo qualunque che si è posto un obiettivo ambizioso, per certi versi anche futile: trovare una soluzione a un problema enormemente più grosso di lui. E, per farlo, l’occhio della telecamera sarà discreto, mai invasivo, mai giudicante.”, concludono autore e regista.